Quante volte avremmo voluto evitare di vedere un determinato giocatore segnare alla squadra per cui si tifa perché ex? Tante. E’ la famosa regola – non scritta – del gol dell’ex. In casa Fiorentina, Riccardo Montolivo potrebbe essere un buon esempio. Tornato da avversario al Franchi domenica 7 aprile 2013, fu proprio il centrocampista di Caravaggio a portare in vantaggio il Milan. Domenica la squadra gigliata si troverà davanti un altro ex: Luca Toni. E' bene precisare. L’attuale attaccante del Verona, a differenza del capitano rossonero, è stato – ed è tuttora - molto amato dai tifosi della Fiorentina. Specialmente per l’impegno e la dedizione che il giocatore classe 1977 ha sempre dimostrato sul lavoro. Oltre che per i gol, ovviamente. Già, i gol. Ne ha già segnati sedici in questa stagione (l’ultimo, decisivo, nel derby col Chievo). Uno score niente male per un “giovanotto” di quasi trentasette primavere. Nessuno come lui con la maglia dell’Hellas. In estate ci saranno i Mondiali, vedremo se Prandelli lo porterà con se in Brasile.
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Luca, niente scherzi!
Per Toni già sedici gol in stagione
A Firenze molti lo avrebbero tenuto ancora per un anno, ma il bomber modenese non rientrava più nei piani della società. “I dirigenti della Fiorentina pensavano che magari non potessi dare più nulla, mi avevano fatto anche altre proposte fuori dal calcio”, ha detto la scorsa settimana ai microfoni di TuttoHellasVerona.it (Leggi qui). Avrebbe, però, fatto molto comodo a Montella, visti gli infortuni che hanno falcidiato l’attacco e le difficoltà di Matri in fase realizzativa. E' stato commesso un errore di valutazione con lui? (Leggi qui) Le opinioni sono tante, il dibattito è aperto.
Tra poche ore Luca incontrerà nuovamente i suoi ex compagni di squadra. Per i supporters viola la speranza, naturalmente, è che si prenda una giornata di “pausa” in un campionato disputato egregiamente e che per una domenica la sua mano non torni a roteare intorno all’orecchio destro. La Fiorentina ha un quarto posto da difendere, sarebbe una beffa se fosse proprio lui a fermare il cammino dei suoi vecchi amici.
STEFANO NICCOLI
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