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L’ex viola Reginaldo: “La mia Fiorentina era composta da fenomeni

"Andrea Della Valle il miglior presidente che abbia avuto. La Fiorentina di adesso è pronta a vincere"

Redazione VN

L'ex viola Reginaldo, ora in Serie D alla Sambenedettese, ha parlato così al Corriere Fiorentino: "Il primo anno a Treviso è stato bello, ma quello che m’è rimasto più impresso è il periodo di Firenze. Il momento non era dei più semplici. C’era stato il caos Calciopoli e noi partivamo con una penalizzazione di 15 punti. All’inizio abbiamo avuto delle difficoltà, poi siamo arrivati addirittura in Coppa Uefa. Avevamo una squadra di fenomeni: c’erano Toni, Mutu, Santana, Jorgensen, Pazzini e tanti altri. Sono stato solo dodici mesi in riva all’Arno, ma mi sono affezionato alla Fiorentina come se ci fossi stato per dieci anni.

Andrea Della Valle, che è il miglior presidente che abbia mai avuto, quell’anno non ci ha mai fatto mancare niente. Anche dopo le prime due partite perse ha sempre avuto fiducia nella squadra. E io, che venivo dal Treviso, mi sono sempre sentito parte integrante del gruppo, perché il presidente mi ha sempre trattato come gli altri.

Diego Della Valle, invece, si fa vedere meno, ma sa sempre tutto. Ritengo che a livello di gestione, i Della Valle siano dei veri fenomeni. In questi anni hanno fatto un lavoro strepitoso e ora sono pronti per vincere. Quando posso, guardo sempre la Fiorentina. È una grande squadra, credo che possa lottare per il vertice fino alla fine".

Reginaldo racconta, poi, un aneddoto: "Ricordo il momento più triste del mio anno in viola, due genitori disperati per la scomparsa prematura del figlio mi vennero a cercare perché era un mio sfegatato fan. Mi chiesero di indossare una t-shirt a lui dedicata la domenica successiva. Era un suo desiderio. Così la misi sotto la maglia viola e Dio volle che proprio in quella partita, in casa contro la Sampdoria, segnassi una doppietta. Avevo lasciato dei biglietti alla famiglia di questo ragazzo, affinché potesse essere presente allo stadio. Sono certo che quel giorno anche lui, da lassù, mi vide. Ecco, mi sarebbe piaciuto conoscerlo prima che la morte se lo fosse portato via".