Salvatore "Ciccio" Esposito, protagonista della Fiorentina scudettata nel 68/69, ai microfoni di Radio Blu ricorda quella impresa: "Io ero il più giovane di una squadra giovanissima. Quell'anno furono lanciati in prima squadra tanti ragazzi che venivano dal vivaio. Analogie con questa Fiorentina? E' difficile fare confronti, oggi è un altro calcio, però noto la stessa allegria e spensieratezza nel giocare che contraddistingueva anche noi. Ad inizio stagione non si dava credito a questa squadra, così come non c'era nei nostri confronti, ci prendevano in giro perchè eravamo tutti ragazzini. La canzone portafortuna? Avevamo Peppino Gagliardi che non poteva mai mancare prima della partita, magari dovrebbero sceglierne una anche oggi di un cantante toscano, ma scherzi a parte credo che tutti abbiano la propria scaramanzia pre gara. I giovani viola? Stanno crescendo tantissimo, Bernardeschi e Babacar stanno diventando due certezze. Obiettivi? Difficile dire quanto possa durare, ma il divertirsi giocando può essere l'arma in più. E poi non dimentichiamo che Pepito Rossi sta ancora recuperando, nel girone di ritorno può essere il vero rinforzo. Borja Valero? Sono innamorato di questo giocatore, un centrocampista perfetto ma anche Vecino cresce molto bene".
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