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L’ex arbitro Mazzoleni racconta: “Ho avuto il cancro, ma ora sono guarito. E quell’errore in Juve-Genoa…”

L'ormai ex arbitro Mazzoleni, fresco di ritiro, si racconta all'Eco di Bergamo ai margini della presentazione della sua autobiografia "La mia regola 18"

Filippo Angelo Porta

"Il calcio, certo, è bello da guardare e commentare. E' bello urlare i nomi dei giocatori, commentare le azioni di gioco o le decisioni arbitrali, esultare a un gol segnato. Allo stadio o seduti comodamente sul divano di casa. Però, dietro ogni giocatore, ogni arbitro, ogni sportivo c'è sempre una storia da raccontare. C'è un profilo umano che vale la pena scoprire e conoscere. Per apprendere storie, aneddoti, curiosità. E' a questo che serve raccontarsi.

Lo avrà sicuramente pensato Paolo Silvio Mazzoleni, ormai ex arbitro di serie A, fresco di ritiro, che ai margini della presentazione della sua autobiografia "La mia regola 18" rilascia una lunga intervista all'Eco di Bergamo. Racconta se stesso e la battaglia - fortunatamente vinta - contro una brutta malattia che lo ha colpito in passato: "Ho avuto il cancro. In Milan-Juventus di Coppa Italia, l'8 febbraio 2012, ero a terra. Mia moglie Daiana mi prese per mano e mi convinse a continuare". E, poi, racconta anche un episodio collegato alla Fiorentina: "Arbitrai Fiorentina-Udinese la domenica prima, il lunedì entrai all'Istituto dei Tumori di Milano per l'operazione e per il mercoledì rifiutai il cambio di designazione offertomi dal designatore Stefano Braschi. E' stata una scelta di vita, allietata tre anni dopo dalla nascita di mio figlio Riccardo".

Raccontare la propria storia, anche personale, per ripercorrere alcune tappe della propria vita. Tra successi, ma anche rammarichi: "Uno degli errori che più mi tormentano è un rigore in Juventus-Genoa: lo fischio, chiedo aiuto ai leader in campo, Del Piero, che ha subìto il fallo, giura che era in area, i genoani sostengono il contrario. Io l'ho visto in area: rigore. La sera vedo le immagini: fuori area di un metro. Bene: oggi, con il VAR, a quell'errore si sarebbe rimediato in pochi secondi".

Sul suo futuro: "Non so se farò il pensionato o se la mia sezione Aia mi darà incarichi. Di sicuro, non mi vedrete a commentare i rigori in Tv".

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