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Tavecchio “copia” la UEFA: “Rose a 25 giocatori di cui 8 del vivaio”

Da venerdì il calcio italiano prova ad avviare l’iter delle riforme. Il presidente federale Carlo Tavecchio porterà in Consiglio tre proposte: 1) rose delle squadre non superiori a 25 calciatori; …

Redazione VN

Da venerdì il calcio italiano prova ad avviare l’iter delle riforme. Il presidente federale Carlo Tavecchio porterà in Consiglio tre proposte: 1) rose delle squadre non superiori a 25 calciatori; 2) 8 di questi (di qualsiasi nazionalità) formati nei nostri settori giovanili; 3) procedure delle licenze per iscriversi al campionato uniformate a quelle dell’Uefa.

Nodo stranieri A dispetto della volontà, le normative europee impediscono di ottenere una specificità del calcio, senza contare che - a differenza di altre discipline - sembra impossibile che i club facciano un patto per fissare un limite minimo di italiani in campo. Il lavoro, comunque, non mancherà. «Faremo prestissimo, ma l’obbligo di 4 italiani in campo è difficile da attuare: per i 28 Paesi della Ue, vale la legge della libera circolazione. Agiremo sulle rose: ristrette e con l’obbligo di giocatori provenienti dai vivai. E per gli extracomunitari lavoreremo sui curricula, come in Inghilterra. Chiederemo l’intervento del Governo per uno strumento legislativo. La specificità da inserire nei trattati? Sarà dura, ma ci proveremo. In ogni caso occorre avere un rapporto con la Lega di A. In Italia comunque c’è un bacino di 700mila giovani sotto i 18 anni. Per farli conoscere bisogna realizzare centri federali con diramazioni nelle province e poi nelle regioni. Sarebbe una vetrina per il calcio professionistico che saprebbe dove andare a pescare. La Figc dovrà andare anche nelle scuole per creare, come gli inglesi, delle squadre negli istituti scolastici che possano partecipare a dei campionati».

Uefa Il sistema scelto da Tavecchio è in linea coi regolamenti Uefa per le coppe: rose da 25, con 8 giocatori obbligatoriamente del vivaio (del club o della federazione), i cosiddetti homegrown player, senza distinzione di nazionalità naturalmente. Ed è tutto ciò che il Trattato Ue permette. Per anni Blatter ha cercato di far approvare il 6+5 (6 nazionali e 5 stranieri) ma ha perso: una delle poche battaglie che l’hanno visto soccombere. Intendiamoci: la Federcalcio può pure approvare il 4+7, chiamiamolo così, ma basterebbe il ricorso alla Commissione Ue o un’indagine d’ufficio di Bruxelles, per far saltare tutto. Insomma: non si può fare e Tavecchio e i suoi giuristi lo sanno bene.

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La Gazzetta dello Sport