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PALLANUOTO F.LE - Lapi: «Firenze Waterpolo, arrivo»

VORREBBE urlare tutta la sua rabbia ma riesce a contenersi Allegra Lapi. A Londra, su sei partite l’azzurra della Menarini FiorentinaWP è stata utilizzata solo pochi minuti. Sempre in panchina a mangiarsi le mani e ad aspettare di sentirsi dire: «Vai Allegra, tocca a te». Invece niente. O quasi.

Perchè?

«Non saprei. Avrei preferito diversamente ma già il fatto di essere alle Olimpiadi col Setterosa mi ha reso orgogliosa. Eppoi, rispetto sempre le decisioni dell’allenatore».

Qualche acciacco forse?

«Assolutamente no».

Rammaricata?

«Certo. Quando sei lì vorresti sempre entrare. Spiace anche per i miei che erano venuti a vedermi».

Hai avuto qualche spiegazione?

«No. Riconosco però che tutti i match, dall’inizio alla fin, mai sono stati facili per l’Italia».

Un settimo posto deludente. Davanti solo alla Gran Bretagna. Voi, che appena un mese prima eravate state incoronate campionesse europee?

«Purtroppo è andata così. Non siamo mai riuscite a giocare come sappiamo. Un piccolo disastro».

Il vostro ct, Fabio Conti, ha detto che eravate scariche. Provate dalla fatica del torneo di qualificazione olimpica di Trieste.

«Può darsi, a me è sembrato però più un fatto mentale».

Oro agli Stati Uniti, argento alla Spagna, bronzo all’Australia: sembravano di un altro pianeta?

«Americane e australiane sono andate avanti soprattutto per la stazza fisica e un tipo di arbitraggio che favoriva il loro gioco».

Ora le vacanze e poi?

« Dal 10 settembre mi aggregherò alla nuova squadra, la Firenze Waterpolo che poi tanto nuova non è essendoci praticamente cresciuta».

Prospettive?

«L’organico mi sembra eccellente. Così come il tecnico Andrea Sellaroli. Dovremo fare un campionato d’alta classifica. Per me sarà poi un anno particolarmente importante perchè intendo davvero laurearmi». Dunque una sfida non solo sportiva per la brava Allegra Lapi: con la sua classe e determinazione saprà centrare tutti gli obbiettivi. Così almeno le auguriamo. (Paolo Pepino - La Nazione)

BASKET DNC - La Lorex Sport ValdiSieve cambia volto

SONO PASSATI quasi tre mesi da quella finale dei play off risolta soltanto alla bella contro i ‘cugini’ dell’Olimpia Legnaia, ma resta ancora negli occhi la gioia del Pala San Francesco per la promozione in DNC della Lorex Sport ValdiSieve. In questi novanta giorni la società biancoverde ha dovuto superare non poche difficoltà, strutturali ed economiche, ma non ha perso il grande entusiasmo e la voglia di stupire dimostrata negli ultimi due anni, sfociati in una splendida doppia promozione, ed è dunque pronta a ripartire verso questa nuova avventura.

ALLA GUIDA della squadra è stato confermato ancora una volta coach Omar Serravalli, una vera istituzione per il basket della Valdisieve, che sarà affiancato in qualità di vice da Claudio Fabbri, allenatore fiorentino dalla lunga esperienza. Il roster invece ha subito delle modifiche, viste le necessità di adeguare la squadra alla nuova categoria, alle nuove regole e ai maggiori costi: è stato confermato il blocco storico, composto da Luigi Occhini, Pietro Michelacci, Tommaso Misuri, Matteo Selvi, Marco Cherici, Lorenzo Sileci e Tommaso Foschi, a cui sono stati aggiunti Niccolò Calamai, guardia fiorentina classe 1982 proveniente dalla Laurenziana, e due giovani di talento quali Marco Zanussi, esterno classe 1992 in arrivo anch’egli dalla Laurenziana, e Carlo Provenzal, guardia classe 1992 proveniente dalla SBA Arezzo.

IL DS Valdinoci e il presidente Selvi sono però alla ricerca di un pivot per completare la squadra, che esordirà in campionato nel secondo weekend di ottobre: il ritiro del Green Team Pistoia ha costretto la federazione a ridisegnare il girone, che adesso torna ad essere composto da un numero pari di squadre (14), con la conseguenza che il calendario dovrà essere riscritto. In ogni caso, la Lorex Sport giocherà le sue gare casalinghe al PalaBalducci di Pontassieve, vista l’impossibilità di utilizzare per un campionato nazionale il fortino del Pala San Francesco di Pelago. Da segnalare l’addio alla ValdiSieve di Alessio Giovacchini, Edoardo Nieddu e Jacopo Mulinacci, ma soprattutto di Alessandro Fabbrizzi e Francesco Cangioli, due pilastri della storia biancoverde.

Andrea Pratellesi