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La rinascita di Di Carmine: “Purtroppo ex viola”

Storie di attaccanti, storie di calcio, storie di gol che improvvisamente si materializzano dopo che tutto pareva remare contro. Strana la vita, a pensarci bene. Prendete Samuel Di Carmine. Sinora …

Redazione VN

Storie di attaccanti, storie di calcio, storie di gol che improvvisamente si materializzano dopo che tutto pareva remare contro. Strana la vita, a pensarci bene. Prendete Samuel Di Carmine. Sinora ne ha messi a segno quattro, tutti decisivi, l’ultimo dei quali (bellissimo) alla capolista Sassuolo. È diventato un punto fermo dell’attacco granata, dopo una stagione, quella scorsa, tutt’altro che entusiasmante e dopo un riscatto estivo del Cittadella a zero euro. Sì, avete letto bene: zero euro. Perché il suo cartellino era in comproprietà con la Fiorentina e, quando si è trattato di arrivare alla resa dei conti e di formulare l’offerta in busta chiusa per aggiudicarsi il giocatore, entrambi i club hanno scritto “zero”. Per regolamento l’ha spuntata il dg Stefano Marchetti. E pensare che, sino a qualche settimana prima, si parlava di un possibile riscatto viola. Il Cittadella, non è un mistero, avrebbe voluto cederlo e fino all’ultimo la sua conferma è rimasta in bilico perché in maglia granata sarebbe dovuto arrivare Sasà Bjelanovic. Alla fine è saltato tutto, Bjelanovic ha fatto la valigia ed è tornato al Cluj, Di Carmine è rimasto e in queste prime dieci giornate si è ritagliato uno spazio importante a suon di gol. Certo, la sua esultanza di sabato è sembrata scomposta e fuori luogo, i fischi e i mugugni ci sono dappertutto e in nessun altro posto in Italia ci sarebbe stata tanta pazienza nei suoi confronti. Ma tant’è, adesso si può pensare soltanto al campo e Di Carmine si gode il momento magico: «Sono felicissimo dei gol segnati – ammette – e sono ancora più felice che stiano portando punti. Aver battuto la capolista è sicuramente un motivo d’orgoglio, vogliamo continuare così. Il mancato riscatto della Fiorentina? Logico che ci sia rimasto un po’ male, ma guardo avanti e mi godo il momento». (...)

Corriere Veneto