altre news

La Fiorentina e le squadre cuscinetto, un rapporto non sempre felice

Domani la Fiorentina gioca contro il Carpi, considerare di avere già i tre punti in tasca sarebbe un errore, scopriamo perché

Andrea Consales

La storia recente della Fiorentina non ha portato, almeno per quanto riguarda l’era Della Valle, nessun titolo in bacheca, sono però tante le belle vittorie impresse nella mente dei tifosi viola. D’altro canto in varie occasioni abbiamo assistito a dei veri e propri “tonfi” inaspettati, contro squadre sulla carta nettamente inferiori. Domani la Fiorentina si gioca contro il Carpi tre punti molto importanti per la stagione, ma pensare di avere già la vittoria in tasca sarebbe un errore. Negli ultimi anni infatti in molte occasioni la Fiorentina ha perso punti contro squadre che in quella stessa stagione sarebbero retrocesse. Punti persi che alla fine hanno sempre pesato molto e sono stati una delle cause del mancato approdo ai play off di Champions League. Ripercorriamo dunque alcune di queste partite dall’esito finale impronosticabile che tanto sono costate alla squadra viola.

Andiamo con ordine, partendo dalla stagione 2008/2009: sulla panchina viola sedeva ancora Cesare Prandelli, in quella stagione si piazzò ultimo in classifica il Lecce con 30 punti. Nei due scontri diretti contro la squadra pugliese la Fiorentina ottenne soltanto un punto, ottenuto grazie al pareggio all’ultimo minuto nella gara di ritorno di Martin Jorgensen, gol che valse la qualificazione in Champions. Nella gara di andata al Franchi i viola avevano addirittura perso per 1-2, in virtù delle reti di Giacomazzi e Castillo. Nella stagione successiva, nella quale la Fiorentina terminò in undicesima posizione, la Fiorentina lasciò tre punti a Bergamo contro l’Atalanta che finì la stagione in terzultima posizione e quindi con la retrocessione. Al termine di quella stagione Prandelli lasciò la Fiorentina e divenne CT della nazionale, sulla panchina viola arrivò Mihajlovic, ma anche con il tecnico serbo la musica non cambiò. Nella sua prima stagione infatti la Fiorentina perse quattro punti contro Brescia e Bari, pareggiando entrambe le partite lontano dal Franchi. In quella stagione la Fiorentina si classificò al nono posto e quindi non andò neanche vicina a piazzamenti validi per l’Europa. Nel secondo anno del tecnico ora sulla panchina del Milan al Franchi i tifosi viola assistettero a due partite dall’esito più che clamoroso, i viola persero infatti contro il Lecce per 0-1 e non riuscirono ad andare oltre il pareggio casalingo contro il Novara, vera e propria cenerentola della stagione. Con l’arrivo di Montella la Fiorentina invece è stata protagonista di tre stagioni al vertice, ma anche con l’aereoplanino qualche incidente di percorso c’è stato. Indimenticabile, purtroppo, la sconfitta casalinga contro il Pescara, uno 0-2 che lasciò sgomento l’intero popolo viola, a fine stagione la Fiorentina perse il posto in Champions proprio per quei tre punti (e forse anche per qualche rigore di troppo in casa rossonera). Infine passiamo all’ultima stagione, i viola hanno letteralmente buttato la qualificazione in Champions perdendo 6 punti, gli stessi che hanno distanziato i viola dalla Lazio terza in classifica, contro Cagliari e Parma, entrambe retrocesse a fine stagione.

Adesso sulla panchina viola siede Paulo Sousa, speriamo che con il tecnico portoghese si inverta questa tendenza, una vittoria contro il Carpi a Modena è fondamentale per ripartire dopo la brutta sconfitta in coppa. Fiducia sempre massima dunque, ma occhio perché le sorprese sono sempre dietro l’angolo.