Quello di domenica sarà il primo incrocio in Serie A tra Sassuolo e Fiorentina, anche perchè mai prima di quest'anno la società neroverde aveva mai partecipato al massimo campionato italiano. Non solo, ma fino a 7 anni fa gli emiliani non si erano mai visti neppure in C1 nei precedenti 86 anni di storia. Una vera e propria "cenerentola", quindi, la squadra di Di Francesco, che ricorda un po' la storia del Chievo degli inizi del 2000. Una piccola realtà (per ora) guidata però da un grande imprenditore come Giorgio Squinzi, proprietario della Mapei e presidente di Confindustria. I risultati parlano per lui: da quando rilevò il Sassuolo in C2 nel 2002 - curiosamente l'anno in cui i Della Valle arrivarono a Firenze e le due squadre si ritrovarono avversarie in campionato - ha piano piano intensificato l'impegno nel calcio riuscendo in una risalita storica culminata l'estate scorsa.
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Occhio però perchè domenica non sarà una passeggiata. Il Sassuolo è squadra di alcuni talenti (su tutti l'attaccante Berardi, classe '94, già 7 gol segnati) e con un allenatore preparato come Di Francesco, che anche la Fiorentina tenne d'occhio in passato prima di affidarsi a Montella (i due sono stati tra l'altro compagni di squadra nella Roma dello scudetto). In questo campionato la formazione neroverde è stata "pazza", capace di tutto e il contrario di tutto: l'emblema sono lo 0-7 in casa con l'Inter e l'1-1 del San Paolo contro il Napoli, distanti tra loro appena 3 giorni. Oltre agli azzurri, Floro Flores e compagni hanno costretto al pari altre due "grandi" come Roma e Lazio e al momento sono leggermente sopra la zona retrocessione nonostante un inizio campionato da incubo (4 sconfitte di fila). Il Sassuolo viaggia allo stesso ritmo in casa (nello stadio - di proprietà! - a Reggio Emilia) e fuori su input del proprio allenatore che, un po' come Montella, non rinuncia mai a giocare e propone spesso un modulo offensivo e tre punte vere. Questo potrebbe essere un vantaggio per la Fiorentina, o almeno speriamo.
SIMONE BARGELLINI
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