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In barba al Siviglia: tutto sull’avversario della Fiorentina

Il tecnico Emery, il dna europeo e quel bomber che fino a pochi anni fa vendeva il pesce a Barranquilla…

Redazione VN

Quella coppa, meravigliosa e scintillante, potrebbero ergerla a monumento cittadino. La Uefa (o trofeo dell'Europa League, per i più puntigliosi) è di casa a Siviglia. Abbinamento perfetto negli ultimi 10 anni con un bicchiere di tinto de verano e una crociera panoramica in battello sul Guadalquivir. Profumo di Andalusia. Lo stesso che si respira a Firenze dal sorteggio dello scorso 24 aprile che opporrà la Fiorentina ai Rojiblancos nella seconda semifinale di Europa League. Né Napoli né Dnipro, quindi, ma i campioni in carica, che tenteranno l'impresa di vincere il trofeo per la quarta volta dopo il trionfo della scorsa stagione e la doppietta tra il 2005 e il 2007. Insomma, un'overdose di esperienza europea, da vincente, che alla Fiorentina ancora manca.

Non è un caso che sia proprio un europeissimo 4-2-3-1 il modulo progettato dal tecnico Unai Emery per il suo Siviglia. Calcio spettacolo? No. Perché come ha sottolineato il doppio ex della semifinale, Enzo Maresca, "Emery ha poco di spagnolo nel modo di far giocare le sue squadre. Il Siviglia di oggi è la squadra che gioca più all'italiana in tutta la Spagna, punta su una grande fase difensiva". Compensa un reparto offensivo di assoluto valore guidato dal bomber colombiano Carlos Bacca, uno che fino a sei anni fa vendeva pesce insieme al padre a Barranquilla... Chapeau. Alle sue spalle, pronto ad innescarlo, Vitolo, Banega e Aleix, con la mina vagante Gameiro (ex Psg) e l'eterno Reyes pronti a pungere.

Il centrocampo è tutto sulle possenti spalle di Mbia e dell'ex obiettivo della Fiorentina, Krychowiak, vicino a vestire la maglia viola durante la scorsa estate. Chiude il quartetto di difesa formato da uno tra Coke e Figueiras, Carriço, Kolo (a sostituire l'infortunato Pareja), Tremoulinas e Beto tra i pali, portiere che si dimostrato tutt'altro che affidabile nel corso di questa stagione. Gli ingredienti per un grande (doppio) match ci sono tutti. Quasi un derby per chi, come la Fiorentina, conta tra le sue fila uno storico beticista come Joaquin. Senza contare il viola in prestito Piccini e Macia, fresco arrivo nella dirigenza del Betis. Motivo in più per farla in barba a questo Siviglia. Con l'auspicio che a scrivere la parte Barbiere, almeno questa volta, possa essere un altro Gioacchino...

ALESSIO CROCIANI

Twitter: @AlessioCrociani