Gioie e dolori, in due parole, Alessio Cerci. Oggi il Torino dopo un giorno di riposo e di riflessione sul poker subito dal Milan, torna ad allenarsi al centro Sisport, un eremo di clausura visto il programma che attende i granata. Ancora una settimana di allenamenti a porte chiuse, che bene non hanno fatto visti gli ultimi risultati, appuntamento alle ore 15 con Ventura sul pulpito per un predicozzo che si prevede lungo e pungente, preceduto dal faccia a faccia in ‘confessionale’ con Cerci. Contro il Milan nei primi 45', tanto è durata la partita di Cerci, Alessio non è stato neppure tra i peggiori in campo ma ha pagato la scarsa copertura sulla corsia in fase difensiva e il gol del pareggio di Robinho nato da uno sfondamento sulla corsia di sinistra, proprio davanti alla panchina di Ventura. Al gol l’allenatore non ci ha visto più ed è dovuto intervenire l’arbitro Romeo per calmarlo. Il resto è noto, o quasi. Al rientro negli spogliatoi Ventura, dopo aver comunicato al vice Sullo di far scaldare Birsa, ha avuto a che dire con Cerci, che ha risposto per le rime. Un furioso battibecco interrotto solo dall’intervento di alcuni compagni e con la sostituzione del giocatore. Oggi Cerci e l’allenatore, perfettamente ristabilito dopo il malore, dovranno dirsi quello che non si sono detti al 90' quando il tecnico era visibilmente provato. A rigor di logica l’ex viola non dovrebbe essere della partita contro il Genoa ma, conoscendo Ventura e il carattere di Cerci, quale miglior occasione per tirare fuori gli attributi e dimostrare, insieme alla squadra, che una debacle collettiva in una stagione ci può stare?
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Il ‘solito’ Cerci: duro faccia a faccia con Ventura
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(La Gazzetta dello Sport)
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