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Il ministro Alfano: “Per i tifosi violenti misure uguali a quelle previste per i mafiosi”

Oggi in Consiglio dei Ministri le nuove norme contro la violenza negli stadi. Alla Gazzetta dello Sport parla il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che spiega: “Da domani mettiamo alla prova …

Redazione VN

Oggi in Consiglio dei Ministri le nuove norme contro la violenza negli stadi. Alla Gazzetta dello Sport parla il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, che spiega: "Da domani mettiamo alla prova queste norme. L’obiettivo è chiaro: fuori i violenti dagli stadi, restituiti alle famiglie".

SUL DASPO - "Abbiamo scelto la linea dura per i recidivi, per cui è previsto il divieto di stadio dai cinque agli otto anni. E scatteranno i provvedimenti anche in caso di esposizione di striscioni violenti e di istigazione all’odio, e di atti che avvengono fuori dallo stadio. Poi c’è il daspo di gruppo".

L’istituto del daspo però è stato messo in crisi da alcune recenti sentenze. Sarà inattaccabile?

"Noi riteniamo di sì. Tant'è vero che anche la Giurisprudenza fornisce suggerimenti ai Questori affinché motivino meglio i loro provvedimenti da renderli difficilmente attaccabili in sede giurisdizionale". In alcuni casi scatterà l’obbligo di firma durante la partita. Vogliamo che i violenti non si avvicino neanche allo stadio".

Basterà il Questore o ci vorrà il magistrato per disporlo?

"Rientra fra i poteri del Questore".

ULTRAS VIOLENTI TRATTATI COME I MAFIOSI - Nel Decreto non c’è lo scioglimento dei gruppi ultras. Non volete penalizzare tutto quel mondo, ma come fare perché il sopravvento non lo prendano sempre i violenti?

"Il rigore delle sanzioni nei confronti di coloro che commettano atti di violenza può arrivare alla misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale, misura fino a oggi prevista per i criminali più pericolosi, che appartengano ad associazione mafiose e non. E il rischio di vedersi impedite le trasferte per due anni dovrebbe ridurre i comportamenti violenti e vessatori".

(calciomercato.com)