altre news

Il Cagliari di Zeman: buono il gioco d’attacco, ma la fase difensiva…

Cossu il più tecnico, attenzione alle progressioni di Ibarbo. Difesa spesso esposta ai contropiedi

Redazione VN

Terza trasferta in una settimana per la Fiorentina. Dopo il Verona in campionato e il Guingamp in Europa League, è la volta del Cagliari. I rossoblù di Zdenek Zeman sono reduci dallo spettacolare 3-3 del San Paolo contro il Napoli (rete di Ibarbo e doppietta di Farias) e, al momento, occupano la sedicesima posizione in classifica a quota undici punti. Squadra strana ed imprevedibile quella sarda. In trasferta, ad esempio, ha ottenuto due vittorie roboanti, contro l’Inter per 4-1 e con l’Empoli per 4-0, ma in casa non è mai riuscita, per ora, a conquistare l’intera posta in palio. In cinque partite disputate al Sant’Elia, solo tre punti, frutto di altrettanti pareggi, contro Sampdoria, Milan e Genoa.

Il Cagliari, come tutte le compagini di Zeman, fa della fase offensiva la propria arma migliore. L’attacco è ben assortito e si può esprimere al meglio sia nel 4-3-1-2, sia nel 4-3-3 predicato dal boemo. Domenica pomeriggio non ci sarà Marco Sau, alle prese con una distrazione muscolare all’adduttore sinistro, ma non mancano le alternative agli isolani. Accanto ai due giocatori di maggior esperienza, Andrea Cossu e Victor Ibarbo, c’è Diego Farias, classe 1990, mentre Samuele Longo (1992, di scuola Inter) non sembra essere entrato nel cuore dell’allenatore. I tre, per caratteristiche, si completano. Cossu ha il tiro dalla distanza, rapidità, soprattutto nello stretto, ed è, senza dubbio, il calciatore di maggior tecnica, inventiva e qualità della rosa rossoblù. Più assist man che goleador. Ibarbo è bravo a farsi valere sotto l’aspetto fisico, a tenere palla, a far salire la squadra e a creare spazi per i compagni. Se la Fiorentina gli dovesse lasciare praterie aperte, potrebbe essere letale con le sue progressioni. Farias è stato il migliore a Napoli, non solo per la doppietta. Grande fiuto del gol, si sacrifica spesso e volentieri anche in fase difensiva. Costante la spinta dei terzini, Avelar a sinistra e Balzano a destra. Gli interni di centrocampo (Ekdal e Crisetig) non rimangono quasi mai bloccati, anzi effettuano frequenti inserimenti in area di rigore. In particolar modo lo svedese, autore di quattro reti sin qui. Se il Cagliari riuscirà a mantenere i ritmi di gioco alti, potrebbe creare non pochi grattacapi alla Fiorentina. Vedere, ad esempio, il match con il Milan, con i rossoneri schiacciati nella propria metà campo per quasi tutti i novanta minuti.

Quando la stanchezza inizia a farsi sentire, i sardi cominciano a sbilanciarsi, a perdere le misure tra i reparti e rischiano di essere trafitti in contropiede. Con i terzini in costante proiezione offensiva e con gli interni di centrocampo pronti ad inserirsi, viene sacrificata la fase d’interdizione e di non possesso. La mediana, così, non riesce più a fare filtro (Conti non può bastare ed Eriksson è infortunato di lungo corso) e a proteggere una difesa sempre troppo alta, composta da laterali bravi a spingere, ma non irresistibili se puntati, e da centrali - Rossettini e Ceppitelli - esposti frequentemente alle ripartenze degli avversari. E’ proprio in contropiede che la Fiorentina potrebbe far male al Cagliari, specie con Cuadrado, pericoloso negli spazi aperti. Probabilmente, però, saranno i gigliati a fare la partita, visto il maggior tasso tecnico. La gara – come spesso accade – si dovrebbe decidere a metà campo. I rossoblù cercheranno di metterla sull’agonismo e la dinamicità, i viola dovranno mostrare le loro doti nel palleggio per cercare di far correre a vuoto gli uomini di Zeman. In difesa, la Fiorentina non si troverà di fronte un vero nove come lo è stato Toni la scorsa settimana. Sui palloni alti, Gonzalo & Co. non dovrebbero avere grossi problemi. Tra gli attaccanti, l’unico temibile su questo fronte è Ibarbo. Qualche insidia in più, invece, negli spazi stretti con Farias, Cossu e Caio Rangel, anche se quest’ultimo non è titolare al pari di Longo.

STEFANO NICCOLI