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I club di Serie A valutano se far causa ad Agnelli

Società di Serie A furiose per il fallimento dell’affare fondi. L'assemblea potrebbe sfiduciare anche Marotta e Scaroni.

Redazione VN

L'ordine del giorno indica nei diritti televisivi il tema centrale della discussione dell’assemblea di Lega di oggi: ma come scrive Alessandra Gozzini su gazzetta.it l’attualità indirizzerà l’incontro (scontro) su Superlega e gli altri conflitti interni alla Serie A. Per la prima volta in video collegamento le società si ritroveranno dopo l’annuncio della creazione (e immediata abolizione) di un torneo europeo alternativo e riservato esclusivamente all’elitè. È molto probabile che i club chiedano conto ai tre ex scissionisti, con la battaglia destinata ad accendersi soprattutto sul (doppio) ruolo di Andrea Agnelli.

Il numero uno bianconero è stato co-ideatore, con Florentino Perez, della Superlega; e allo stesso tempo resta uno dei membri della commissione interna (con lui De Laurentiis, Fienga, Fenucci e Campoccia) impegnata a negoziare con i fondi interessati a una quota di minoranza della Lega. Peccato che le due posizioni siano in netto contrasto tra loro: una clausola dell’accordo preliminare con i private equity prevedeva che le società si impegnassero per dieci anni a non appoggiare nuove manifestazioni, il campionato italiano ne sarebbe di conseguenza uscito svilito.

Il dietrofront di Agnelli ormai è noto e le ragioni della retromarcia evidenti: è per questo motivo che molti presidenti valutano l’ipotesi di una causa per danni al collega juventino, considerato dalla maggioranza il primo colpevole del fallimento dell’operazione che avrebbe portato nella casse della A un miliardo e settecento milioni di euro, e una linea di credito da 1,2 miliardi. (ASCOLTA LE PAROLE DI COMMISSO) Un’offensiva che partirà dalle parole del presidente di Lega Dal Pino. L’Inter, rappresentata da Marotta, era ugualmente coinvolta nel progetto Superlega (ma senza rappresentanti nel comitato interno sui fondi): se l’assemblea presenterà la sfiducia all’a.d. nerazzurro, farà un passo indietro dalla carica di consigliere federale. Lo stesso vale per Scaroni, presidente del Milan: rifletterà sul proprio ruolo (consigliere di Lega) di fronte alla posizione degli altri club.

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