Di esclusione in esclusione. La pausa per gli incontri delle selezioni nazionali, questa volta quanto mai opportuna per la Fiorentina, porta nuovamente alla ribalta in casa viola la questione sugli esclusi illustri. Specifichiamolo subito: non che questo debba per forza essere un punto a sfavore della Fiorentina considerati la fatica per i viaggi transatlantici ed il rischio infortuni. Detto ciò, se l'ostracismo del ct Prandelli nei confronti di Pasqual sembra ormai cosa passata, la mancata convocazione di Borja Valero non è l'unica a lasciare qualche perplessità (sebbene la concorrenza nel ruolo tra le Furie Rosse sia agguerritissima).
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Gonzalo in Nazionale? No, meglio Roncaglia
Il curioso caso del difensore viola snobbato dal ct Sabella (COMMENTA)
Tra le conferme della Fiorentina 2013/2014 spicca infatti Gonzalo Rodriguez, pilastro della difesa viola fin dall'inizio della gestione Montella. Non è certo un caso se il difensore argentino sia partito dal primo minuto in tutte le gare disputate fino ad ora in questa stagione dalla formazione viola fornendo sempre prestazioni eccellenti. Per Sabella, ct della nazionale albiceleste, l'assist all'ultimo minuto per la convocazione di Gonzalo, questa volta era arrivato dal forfait di Campagnaro: niente da fare, al suo posto dentro un altro viola, Roncaglia. Per caratteristiche tecniche l'avvicendamento ci può anche stare ma a Sabella verrebbe da chiedere se si è accordo che ormai da un bel po' di tempo al buon Facundo viene preferito spesso e volentieri Tomovic a Firenze.
Ma a prescindere dalla rinuncia di Campagnaro, l'esculsione di Rodriguez sembra avere davvero poca logica se si vanno a scorrere i difensori centrali convocati dal ct argentino. Si va dalla meteora Federico Fernandez del Napoli fino all'ex Milan Fabricio Coloccini, uno del quale ci si ricorda più per la capigliatura che per le prestazioni sul campo giusto per intenderci. Non sembrano essere superiori a Gonzalo, tra i migliori difensori in assoluto del campionato italiano, neppure Garay, Rojo e Basanta. Ma forse è meglio così.
ALESSIO CROCIANI
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