Lunedì 11 agosto, il calcio italiano sceglie il suo nuovo presidente. Mancano 15 giorni e tutto (non) è fatto. Il candidato vincente con il 68 per cento dei voti garantiti, Carlo Tavecchio, è tuttora al centro di un caos politico-sportivo, e lui stesso ne è l'autore; il candidato perdente, Demetrio Albertini, continua comunque la sua corsa: pur osteggiato da 18 su 20 presidenti di Serie A, che hanno scelto Tavecchio. E continuano a sostenerlo, seppure oggi con qualche, inevitabile, imbarazzo.
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Giovedì incontro Malagò-Tavecchio-Albertini
Lunedì 11 agosto, il calcio italiano sceglie il suo nuovo presidente. Mancano 15 giorni e tutto (non) è fatto. Il candidato vincente con il 68 per cento dei voti garantiti, …
Ora si apre la penultima settimana pre-elettorale. E a metà settimana, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, incontrerà a Roma i due candidati: accadrà giovedì, e quello è il punto d'incontro per capire meglio, e fino in fondo, che cosa rimane di questa bufera-razzismo e che cosa sarà del calcio italiano.
Passi avanti, o all'indietro, al momento non sono previsti. Tavecchio ha provato a spiegarsi: "Accetto le critiche, ma non le accuse di razzismo", Albertini ha deciso di continuare il suo percorso, è battuto, ma non si sa mai vista l'aria che tira, all'improvviso. Uefa e Fifa ci stanno osservando, con lampi di stupore (ci mancherebbe). Molti politici si sono espressi pro e contro Tavecchio. Il web da venerdì è fin troppo ricco, sull'argomento, ma è scontato che lo sia. E il calcio italiano ha bisogno, solo e soltanto, di idee chiare e di un progetto condiviso.
Quel che attende Malagò, giovedì, è tutto, tranne che un semplice colloquio con due candidati presidenti.
Sportmediaset
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