"Io sono romanista, quindi manderei tutto a monte...". Questa battuta, pronunciata col sorriso da Giovanni Rezza, direttore del dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità e componente del comitato tecnico scientifico (Cts), durante il consueto briefing della Protezione civile (LEGGI), ha scatenato le reazioni indignate dei tifosi laziali con numerosi post sui social.
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Furia Lazio su Rezza: “Invece di fare il tifoso trovi un vaccino contro il virus”
La replica alla battuta del "romanista" dirigente dell'Istituto superiore di Sanità: "Alle volte il tifo colpisce anche gli scienziati e dà alla testa"
LA PRIMA REAZIONE - Ma anche la Lazio, attraverso il responsabile della comunicazione Arturo Diaconale, ha subito preso una dura posizione. "Le parole di Rezza? Alle volte il tifo colpisce anche gli scienziati e dà alla testa... Scienziati che sarebbero molto più utili se invece di occuparsi di queste cose trovassero un modo per fronteggiare efficacemente il virus. Gli scienziati facciano gli scienziati e non i tifosi.E sarebbe davvero auspicabile che, invece di alimentare polemiche calcistiche di cui non si sente il bisogno, si dedicasse ogni energia alla ricerca di una cura o di un vaccino che possa arrestare il contagio".
"BATTUTA INFELICE" - Dopo la prima reazione all'Adn Kronos, più tardi Diaconale ha voluto dire altre cose all'Ansa: "Quella di Rezza credo sia stata una battuta infelice e fuori luogo. Occupandosi di Coronavirus il professore credo sia stato colto da un attacco di tifo, calcistico intendo. La posizione della Lazio è sempre stata quella di essere favorevole alla ripresa nella certezza di giocare in sicurezza per la salute di tutti. Seguendo una serie di misure dirette a sanificare, verificare le condizioni dei giocatori, eccetera. Gli scienziati è meglio che trovino al più presto un modo per fronteggiare efficacemente il virus, non facciano i tifosi. Io dico che invece la ripresa del campionato invece avrebbe un effetto benefico sulla tenuta psicologica della gente, oltre che sulla tenuta stessa del sistema. Noi siamo pronti a fare tutto quello che verrà concordato e deciso nell'interesse collettivo, il calcio è un settore che se non riprenderà affronterà gravi conseguenze".
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