"Quello che è successo oggi è estremamente grave". Comincia così il comunicato dell'ufficio stampa di Diletta Leotta. La giornalista di Sky Sport, che conduce il programma sulla Serie B, ha avuto una giornata terribile: il suo telefono portatile è stato hackerato e "alcune sue foto privatissime di alcuni anni fa, in realtà insieme ad evidenti fotomontaggi (come viene precisato nella nota, n.d.r.), in queste ore sono distribuite in rete da moltissime persone". La Leotta è stata vittima di quanto è capitato in passato anche a star di Hollywood come Jennifer Lawrence e Scarlett Johansson, delle quali furono diffuse immagini rubate ai loro portatili che le ritraevano nude o seminude.
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Foto rubate Leotta, denuncia alla Polizia Postale: “Ciò che è successo è grave”
"Diletta ha subito una gravissima violazione della privacy, è molto amareggiata ma nello stesso tempo indignata e pronta a gestire questa vicenda"
DENUNCIA — Diletta ha subito sporto denuncia alla Polizia di Stato (Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Milano) "chiedendo che si dia inizio all'azione penale contro chiunque risulti concorrente di tutti i reati perseguibili e cioè della pubblicazione e distribuzione delle foto".
IL MESSAGGIO — Nel comunicato si precisa che "Diletta ha subito una gravissima violazione della privacy, è molto amareggiata ma nello stesso tempo indignata e pronta a gestire questa vicenda. Il suo pensiero è rivolto a ragazze più giovani, magari meno solide, cercando di condividere la sua esperienza sul fatto che chiunque distribuisce con leggerezza una foto privata magari di un amico, di una fidanzata o di una ex senza chiedere il suo consenso commette un reato". Inevitabile pensare, a tal proposito, alla vicenda di Tiziana Cantone, la ragazza che si è suicidata pochi giorni fa per l'impossibilità di sostenere le conseguenze di un proprio video diffuso sul web. "Questo è ciò che tutti i ragazzi devono avere bene in mente - si legge nel comunicato della Leotta - perché una condivisione su WhatsApp o sui social, che non hanno sistemi di controllo dei materiali che transitano su di loro, diventa incontrollabile e senza possibilità di ritorno. E che la denuncia alla Polizia di Stato è la prima cosa da fare". Lo riporta Gazzetta.it.
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