Firenze-Torino e Torino-Firenze, la strada è la stessa ma i risultati sportivi di chi la compie no. Stavolta è Federico Bernardeschi a salire verso nord. Stamattina ha svolto le visite mediche e adesso è pronto a cominciare una nuova avventura. Ritroverà i compagni di Nazionale, tranne Bonucci, e soprattutto Gigi Buffon: il primo endorser del suo talento. Lo stesso Buffon che, negli ultimi anni, ha avuto come vice l'ex Neto. Uno che, a conti fatti, ha giocato meno di venti partite in due anni. Prima di quel passaggio dal viola al bianconero ci fu il trasferimento di Felipe Melo per una cifra vicina ai 25 milioni. Anche per il centrocampista il rendimento fu molto altalenante in Piemonte. Bisogna risalire a Baggio e a Chiellini per trovare due bianconeri, arrivati da Firenze a Torino, che hanno fatto bene all'ombra della Mole. Il Divin Codino, venduto agli acerrimi rivali nell'estate 1990 dopo cinque stagioni nel capoluogo toscano, vinse uno scudetto, una Coppa Italia, una Coppa Uefa e il Pallone d'Oro. Il difensore è diventato una colonna della Vecchia Signora. Bisogna, però, specificare che il classe 1984 era in prestito alla Fiorentina.
altre news
Firenze-Torino e Torino-Firenze, strade uguali ma risultati… diversi
Questa volta è toccato a Bernardeschi salire verso nord. Alcuni che hanno lasciato Firenze non hanno fatto bene a Torino. I tifosi viola, in cuor loro, sperano che veda più la panchina che il campo. E non c'è dubbio che nessuno di loro gli...
Diverso il discorso quando il luogo di partenza è Torino e l'arrivo Firenze. Nell'era Della Valle è andata bene a Marchionni e Zanetti, fermato - quest'ultimo - solo da qualche guaio fisico. Tornando indietro di qualche anno, invece, vale la pena citare i casi Torricelli e soprattutto Di Livio. Il soldatino non solo è rimasto a lungo in riva all'Arno, ma è diventato anche simbolo della rinascita viola dopo il fallimento. Qualche anno prima era stato il turno di Claudio Gentile che, in linea con la maggioranza degli arrivati dal Piemonte, alla Fiorentina si impose più che degnamente.
Tornando a Federico Bernardeschi, accolto come un re al J Medical, i prossimi mesi diranno se riuscirà o no ad imporsi nella formazione di Max Allegri. Il compito non è semplice vista la folta concorrenza, ma questo a Firenze non interessa. In cuor loro i tifosi gigliati sperano che il classe 1994 veda più la panchina che il campo, su questo non c'è dubbio. Come non c'è dubbio che nessuno di loro gli lancerà una sciarpa sul prato del Franchi.
STEFANO ROSSI - STEFANO NICCOLI
© RIPRODUZIONE RISERVATA