Doveva essere in nazionale, ma il c.t. della Serbia, Advocaat, ha deciso di sospenderlo a tempo indeterminato perché non in linea con quello che chiede ai suoi calciatori. E allora Adem Ljajic si allena a Trigoria e alla radio ufficiale del club torna su quello che è successo domenica a Torino: "Meglio che stia zitto, però abbiamo preso tre gol tutti e tre irregolari... Con le panchine in mezzo al pubblico é successo di tutto. Evidentemente la gente non è ancora abituata ad avere i calciatori lì vicino. Io ho risposto, a modo mio, ma poi ho pensato alla partita. Quando avremo il nostro stadio le panchine saranno così e sono sicuro che cose del genere non accadranno".
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"Giochiamo il miglior calcio d'Italia e secondo me siamo i più forti, però dobbiamo dimostrarlo in campo. Ci conosciamo meglio rispetto allo scorso anno e siamo cresciuti anche come mentalità. Noi vogliamo vincere lo scudetto, ma dopo domenica non so se dipende soltanto da noi... Sicuramente dobbiamo dimenticare quanto successo e ripartire con la mente fredda."
"Amo il mio paese, se il c.t. mi richiama sono pronto ad andare. Se però non l'ha fatto è un problema suo, non mio. Quest'estate ho provato a convincere Kolarov a venire alla Roma, perché è fortissimo... Ma non ci sono riuscito e mi dispiace, mi sarebbe piaciuto averlo qui. De Rossi è fondamentale per noi, in campo parla tanto, riesce sempre ad essere prezioso. I compagni dicono che sono un rompiscatole? Diciamo che mi piace molto scherzare, anche se in questi giorni il clima è un po' così...". (gazzetta.it)
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