Berlusconi: “Un gioco non all’altezza”. Inzaghi: “Allenerò altri 30 anni ad alti livelli”

La mazzata arriva un paio d'ore prima della conferenza stampa, quando Berlusconi sentenzia a Radio Monte Carlo: "Abbiamo già una squadra molto forte, che non ha ricevuto un gioco all'altezza. Spero che Ancelotti torni". A questo punto, viene da pensare a tutti, per Inzaghi diventerà complicatissimo sedersi di fronte a taccuini e microfoni. Perché Silvio non solo ha auspicato che il Milan possa finire nella mani di un altro tecnico, ma ha anche bocciato il gioco espresso da Pippo. Una Caporetto a cui però Inzaghi non vuole rassegnarsi. Lo dice proprio: "No, non sono rassegnato, per quanto mi riguarda ho trascorso una settimana assolutamente normale".

E come potrebbe essere altrimenti, con una trattativa mandata avanti per un altro allenatore sotto i suoi occhi. Eppure Pippo non recita una parte. E', come sempre successo quest'anno, profondamente convinto delle sue idee e della sua filosofia. "Occorre guardare avanti, sempre. La società mi ha avvisato che avrebbe parlato con Ancelotti, che è uno dei migliori allenatori al mondo nonché un grande amico. Io vado avanti e mi preparo per la prossima stagione, fin quando non mi sarà detto qualcosa in contrario". Domanda secca: "Pippo, ma tu credi di poter ancora restare?". Replica con espressione stupita: "Certo. Altrimenti mi sarebbe stato comunicato il contrario. Le parole di Berlusconi? No comment. Comunque, se mi diranno che la storia si chiude qua, resterò sempre grato a questo club e continuerò altrove. Farò l'allenatore per altri trent'anni ad altissimi livelli". Scartata quindi qualsiasi altra ipotesi che possa vederlo con un ruolo diverso: "No, non posso restare con un altro incarico, io sono un allenatore. E so che al Milan posso dare molto". Quasi un appello. Che però non servirà..