Per commentare la tragedia che ha colpito il mondo del calcio, con la scomparsa di Piermario Morosini colpito da un malore durante Pescara-Livorno, Radio Sportiva ha contattato il Professor Giorgio Galanti, direttore della scuola di specializzazione in Medicina dello Sport di Firenze: "Purtroppo l´affettività e l´emozione ci possono far pensare che questi episodi siano frequenti, perché nelle ultime due settimane sono accaduti due fatti così tragici. Ma razionalmente dobbiamo dire con forza che un evento del genere, seppur devastante, è un evento raro. Vanno quindi rassicurati tutti gli sportivi perché l´attività sportiva non è pericolosa, in questo senso. Le morti improvvise negli atleti sono causate da aritmia cardiaca. Di solito capita a cuori stimolati in maniera impropria dall´attività agonistica, e su cuori non perfettamente sani ciò può comportare questi eventi violenti. Com´è possibile? Quando uno sportivo viene valutato e visitato può esser sano ma ovviamente può ammalarsi in seguito. Il concetto quindi è uno. Gli sportivi devono essere monitorati continuamente. Ancora noi non siamo in grado, in alcuni casi, di diagnosticare le malattie. Sono situazioni molto rare, ma dobbiamo cambiare la mentalità perché spesso si pensa di poter avere tutto sotto controllo. Una visita l´anno non risolve niente. Siamo stati i primi ad istituire la visita d´idoneità ma da sola non basta. Dobbiamo avere la consapevolezza che tra una visita e l´altra possono subentrare diversi altri fattori o malattie".
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Prof. Galanti: “Servono controlli più frequenti”
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