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Dr Castellacci: “Berna pilastro della futura Nazionale. Quel 2006 fu incredibile”

Il medico della Nazionale azzurra parla a 10 anni dalla vittoria del Mondiale: "Indescrivibile"

Redazione VN

Il dottore della Nazionale italiana di calcio Enrico Castellacci ha parlato ai microfoni di Radio Bruno a 10 anni esatti dalla vittoria della Coppa del Mondo in Germania degli azzurri: “Chiunque non sia giovanissimo credo che 10 anni fa abbia vissuto in prima persona un pathos emozionale enorme, indimenticabile. Ci chiediamo spesso quando rivivremo quelle emozioni, ma certo è che il Mondiale è un obiettivo molto molto difficile da raggiungere. Un mister incredibile, un gruppo coeso e tutto questo fece da collante a un’impresa straordinaria. Le prime telefonate che ho ricevuto stamani sono state di Fabio Cannavaro e Marcello Lippi. Il giù grande allenatore della Nazionale e il capitano che avrebbe alzato la Coppa. Ci sarebbe da scrivere un libro sugli aneddoti e sull'impresa, ma due cose mi sono rimaste impresse: la testata di Zidane a Materazzi che mi disse “L’hanno buttato fuori?” e io risposi: “No”. Allora Marco si ributtò in terra facendo la scena e mi fece quasi ridere. La seconda immagine fu il mio discorso con Marcello che mi disse “Enrico pensa la fortuna che abbiamo a vivere di questo sport, di queste emozioni”. Ci siamo commossi.

In questo Europeo abbiamo rivissuto una familiarità interna allo spogliatoio molto simile al 2006, purtroppo potevamo puntare a obiettivi ancora migliori. C'è stato un calore da parte della gente che si è stretta intorno a noi, e un pensierino lo avevamo fatto per questa coppa.

Bernardeschi è un ragazzo eccezionale, mi ha incantato umanamente: dolce, semplice, educato. Ha vissuto bene questa esperienza, integrato da subito con il gruppo. Ha vissuto un'esperienza grossa e sono sicuro che tornerà ancora nel giro della Nazionale, rappresenterà uno dei pilastri della prossima Nazionale. Giuseppe Rossi è un ragazzo favoloso, peccato per tutte le disavventure che in carriera lo hanno segnato profondamente. Ha tutte le caratteristiche per riprendere un cammino interrotto: gli faccio tanti tanti auguri e gli mando un abbraccio dicendogli che lo aspetto a Coverciano”.

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