La Gazzetta dello Sport di oggi propone un'interessante (e inquietante) descrizione dei rischi a cui si sta preparando la nazionale italiana in vista del Mondiale brasiliano. Il pericolo sono i «mosquitos» sudamericani, che veicolano brutte malattie. Su tutte la «dengue», infezione per cui non c’è vaccino. Se ti becca, devi sperare che passi e che non ti spedisca al creatore. Negli ultimi 10 anni il Brasile è stato il Paese più colpito da questo virus: quasi 7 milioni di casi. Le città brasiliane a maggior rischio sono tre: Fortaleza, Recife e Natal, tutte nel Nordest. Queste ultime due ospiteranno due partite degli azzurri nella prima fase.
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Dengue, malaria e febbre gialla: allarme per gli azzurri
La Gazzetta dello Sport di oggi propone un’interessante (e inquietante) descrizione dei rischi a cui si sta preparando la nazionale italiana in vista del Mondiale brasiliano. Il pericolo sono i «mosquitos» …
Per la dengue non esiste vaccino, ma per malaria e febbre gialla sì. Il professor Castellacci e Prandelli hanno lasciato libertà ai giocatori. «Decidete voi, assieme ai medici dei club, se vaccinarvi o meno», questo più o meno il messaggio. Pare che pochi si siano protetti o intendano proteggersi. Questa è la tendenza delle principali nazionali al Mondiale. Per l’Italia il rischio malaria sarà alto a Manaus, capitale dell’Amazzonia, sede della prima partita, contro l’Inghilterra. Il soggiorno sarà breve, 48 ore, e limitato alla città. Sarà bene adottare qualche precauzione: cospargersi di repellenti anti-zanzare, molto consigliati quelli per uso «tropicale»; coprirsi il più possibile, vestirsi di chiaro; dotarsi di apparecchietto a ultrasuoni scaccia-mosquitos, ma questo lo faranno gli ipocondriaci. Diverso il discorso per la febbre gialla, presente anche nella zona di Rio, dove l’Italia andrà in ritiro. Mangaratiba, dove si trova il resort che ospiterà gli azzurri, è avvolta dalla foresta atlantica. Al Club Med das Pedras, vicino all’albergo della Nazionale, considerano obbligatorio il vaccino per la febbre gialla. Se si va oltre le zanzare, le angosce crescono. Serpenti velenosi, calabroni giganti, formiche enormi: in Amazzonia – e anche a Mangaratiba – la Nazionale si immergerà in una natura bellissima e pericolosa.
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