E' passato un anno esatto. Il 13 gennaio 2012 la Costa Concordia naufragò davanti all'isola del Giglio, trascinando con sé 32 vite. Oggi, chi causò quella tragedia chiede cifre da capogiro come una star tv, mentre gli eroi, quelli veri, come il musicista Giuseppe Girolamo, morto per aver lasciato il suo posto in scialuppa a un bambino, non fanno notizia. Ci sarà una messa, le vittime verranno commemorate, ma resterà in tutti noi, per sempre, un senso di vuoto e di rabbia. Nessuno dovrà mai dimenticare chi era salito sulla nave per godersi una vacanza e ha perso la vita per errori di chi doveva garantire la sua sicurezza. E' una tragedia toscana, capace di suscitare dolore in chi prova dei sentimenti, e di diventare materiale di macabri reportages fotografici per chi non ha il senso del dolore. Oggi, dopo un anno, la retorica abbonderà, le parole si sprecheranno. E solo chi ha perso qualcuno verserà vere lacrime, guardando quel mare bellissimo diventato cattivo in una fredda sera di gennaio.
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Costa Concordia, un anno fa.
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