"Se continua così, potrei chiedere di cambiare nome alla curva che oggi è intitolata a mio marito". Le parole di Mariella Scirea, vedova del grande Gaetano, pesano come macigni (Leggi qui). Una dura condanna nei confronti dei cori antisemiti degli ultrà juventini condivisa anche da Giovanni Malagò. "Sono parole che fanno riflettere e creano uno stato di tristezza ed imbarazzo", ha detto il numero uno del Coni a Firenze, dove si è recato prima di trasferirsi a Coverciano, dove parteciperà al convegno Ussi-Figc insieme al presidente della Figc, Giancarlo Abete, e a quello bianconero, Andrea Angnelli.
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CONI, Malagò: “Parole di Scirea facciano riflettere”
“Se continua così, potrei chiedere di cambiare nome alla curva che oggi è intitolata a mio marito”. Le parole di Mariella Scirea, vedova del grande Gaetano, pesano come macigni (Leggi …
CURVE CHIUSE? SOLO PROBLEMI — Proprio al n°1 della Juventus Malagò riconosce che "è stato uno dei pochi a prendere una posizione chiara, precisa e coraggiosa, così come tutti i suoi colleghi dovrebbero fare. Lentamente stiamo scivolando verso situazioni che sono fuori controllo. Il mondo del calcio deve guardarsi in faccia, con onestà, di fronte a ciò che sta accadendo dentro gli stadi, visto che non si tratta più di casi isolati". La chiusura delle curve, però, non rappresenta la soluzione al problema, al contrario "mi sembra che abbia portato ad ulteriori problemi, quindi è indispensabile vedere le cose con un'ottica diversa", conclude il presidente del Coni.
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