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Ciao Pablito, l’eroe buono che sapeva a memoria la formazione dell’ultimo scudetto viola

Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images

Se n'è andato uno degli eroi del Mondiale del 1982. Un uomo buono, grande nella sua normalità

Filippo Angelo Porta

La notizia ci ha davvero spiazzati: se n'è andato Paolo Rossi, Pablito, uno degli eroi dell'indimenticabile Mondiale di Spagna '82, a causa di un male incurabile.

Apprendendo la notizia, un velo di malinconia e tristezza ha catturato tutti noi. Perché, in fin dei conti, ognuno ha dei ricordi collegabili a Paolo Rossi. Molti di questi sono senza dubbio legati a quella calda estate del 1982. Sicuramente, vi ricorderete ancora oggi con chi eravate e dove eravate quando Pablito realizzò quella spettacolare tripletta contro il Brasile. E chi non ha avuto la fortuna di vederlo giocare, magari, ha potuto "rivivere" quei momenti magici grazie ai racconti di chi, invece, in quegli anni c'era.

Nell'ambiente, tutti volevano molto bene a Pablito. E questo perché era una persona normale, un uomo buono, perbene. Il suo sorriso e la sua ironia trasmettevano positività. Ciò che più colpiva era la sua semplicità. Ti sembrava di conoscerlo da una vita, ti sembrava di parlare con l'amico di sempre. Con lui condividevi l'amore per il calcio, che è la cosa più bella. Basti pensare che sapeva a memoria la formazione della Fiorentina dell'ultimo scudetto. Il suo babbo, da piccolo, lo portava a vedere le partite della Viola allo Stadio. E a lui piaceva molto ricordare e raccontare quei pomeriggi. Amava davvero questo sport: una passione genuina la sua.

Grazie di tutto, Paolo. Ci hai insegnato che anche nella normalità si può essere grandi. E tu sei stato grandissimo.

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