Non manca certo l'autostima all'ex viola Alessio Cerci. Questo ed altro emerge dal suo intervento ai microfoni di Tiki Taka, programma andato in onda ieri sera sulle reti Mediaset: "Molti meriti sono di Ventura, sa prendermi bene e sa come allenarmi. Mentalmente mi aiuta molto, parliamo spesso, per la mia crescita è stato fondamentale. È grazie a lui se sto rendendo così bene da due anni. Io Robben italiano? Me lo dicono sempre, ammazza se lo fanno (sorriso, ndr). Anche su Twitter, tutte le persone che mi scrivono mi paragonano all’olandese. Anche in squadra ormai mi chiamano Robben e non Cerci. Il Cerci di 5 anni fa non tornava e non copriva e quindi si poteva pensare che non fossi adatto per giocare nel 4-3-3 di una squadra importante. Ma oggi non è così, sono cresciuto, ho fatto un percorso e una maturazione particolare e in un 4-3-3 ci sono pochi giocatori che possono fare quello che sono in grado di fare io".
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Cerci: “Prima non coprivo, ora mi chiamano Robben”
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