Un accordo con l’Università di Perugia per far sostenere l’esame a tutti i giocatori stranieri che avevano bisogno della certificazione per ottenere la cittadinanza italiana: è la promessa fatta dal legale della Juventus ai responsabili dell’ateneo. Ci sono almeno tre telefonate tra l’avvocatessa Maria Turco e il direttore generale dell’università Simone Olivieri che svelano la trattativa per far superare il test di italiano al calciatore del Barcellona Luis Suarez che la società bianconera voleva far giocare a Torino (La ricostruzione dei fatti). Su questo si concentrano gli accertamenti della Guardia di Finanza che indaga sul reato di corruzione, ma anche i controlli della giustizia sportiva per eventuali illeciti disciplinari. Ricostruendo ogni contatto avvenuto fino al 17 settembre, quando Suarez va via dal capoluogo umbro con l’attestato di livello B1, indispensabile secondo i decreti sicurezza per completare l’iter amministrativo e ottenere i documenti necessari a entrare nella «rosa» da comunitario, visto che la Juve aveva già in squadra l’americano Weston McKennie e il brasiliano Arthur Melo. Lo riporta Il Corriere della Sera.
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Caso Suarez, la Guardia di Finanza indaga per corruzione: la posizione della Juventus
Spuntano nuove ricostruzioni sul caso Suarez e un presunto accordo che ha spinto la Finanza a indagare per il reato di corruzione
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