Dopo l'ottimo esordio da titolare nel match di martedì a Livorno, in cui è stato uno dei migliori nonostante la sconfitta 1-0 subita dal Varese, il centrocampista di proprietà della Fiorentina Leonardo Capezzi racconta le sue sensazioni a La Provincia di Varese: "Contento per la mia prova, non per il risultato. Ma il Livorno è una squadra costruita per vincere e noi non abbiamo sfigurato. Avrei voluto regalare una gioia ai tifosi che ci hanno seguito fin lì: ci guardano, magari vorrebbero essere al nostro posto. Noi calciatori giochiamo per la gente. Io predestinato? Calma: ho 19 anni, sono all’esordio vero tra i professionisti, devo capire tante cose. Però non ho complessi, e l’impatto non è stato traumatico: adesso vincere conta più che divertirsi, c’è pressione. Ma tutto questo è bello, basta viverlo nel modo giusto" dice Capezzi che parla del suo percorso nel vivaio della Fiorentina: "T’insegna il senso d’appartenenza, l’attaccamento alla maglia. Se ti comporti bene è un’esperienza pazzesca: figurarsi per chi, come me, è tifoso fin da bambino della Viola. Alla prima convocazione, arrivando allo stadio in pullman tra due ali di folla, mi sentii felice. Io ero sul bus, non più fuori ad applaudire: difficile descriverlo a parole. Pizarro e Borja Valero sono stati prodighi di dritte con me. Qui a Varese tutti mi trattano bene: ma da Corti, anche in partita, arriva sempre quella parola utile in più. Io capitan futuro della Fiorentina? Per ora è un sogno, tengo i piedi per terra. E... ci provo".
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