Caos Pisa: closing Corrado a rischio, città in rivolta contro Petroni

Giornata difficile quella di ieri per il Pisa sul fronte del futuro societario. In mattinata il comunicato di Carrara Holding, firmato da Lorenzo Petroni che convocava per domani un'assemblea per nominare un nuovo gestore per ottemperare alle scadenze di venerdì entro cui il Pisa dovrebbe pagare gli stipendi per evitare la penalizzazione, fissando però condizioni sulle modalità di pagamento, tema di discussioni degli ultimi giorni che ha rallentato il raggiungimento dell'accordo. A questo comunicato è seguita la risposta del gruppo Magico di Giuseppe Corrado, riassumibile con un semplice "se non volete vendere, ditelo".

Le parti - scrive Gianluca Di Marzio - tornano ad allontanarsi sui dettagli e sulle modalità di pagamento. La città teme che anche questa trattativa possa saltare, come era già successo in estate con altri possibili acquirenti e nella notte è scoppiata la rabbia della tifoseria nerazzurra: decine gli striscioni contro Petroni apparsi in giro per la città toscana e sulle principali arterie di comunicazione del territorio. "Se non vendi Pisa non gioca" è il testo di uno degli striscioni in questione affisso alla cancellata del Palazzo dei Congressi di Pisa.