Alla fine degli anni ottanta, la squadra viola si ricorda per prestazioni sublimi ma anche per sconfitte e battute d'arresto fuori casa: un'eterna incompiuta. La posizione era da mezza classifica, ogni anno la gestione Pontello cedeva pezzi pregiati della rosa e pochi erano gli innesti per rinforzare la squadra. Nella stagione 1988/89, al consacrato Baggino viene affiancato un centravanti in prestito dal Milan, Stefano Borgonovo che formò con lui un'incredibile coppia d'attacco per la gioia di tutta la tifoseria. Nasce la B2, la Fiorentina di Baggio e Borgonovo.
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BV 1989: Un goal, una leggenda, un eroe
Alla fine degli anni ottanta, la squadra viola si ricorda per prestazioni sublimi ma anche per sconfitte e battute d’arresto fuori casa: un’eterna incompiuta. La posizione era da mezza classifica, …
La partita dell'anno, contro la Juve, quella che ogni tifoso viola segna sul proprio calendario, era di scena all'inizio dell'anno, il 15 gennaio 1989. Alla guida della squadra viola lo svedese Sven Goran Eriksson: si segna come poche altre volte ma si subisce altrettanti goal. In quel 15 gennaio la Juve non ha campioni di grosso calibro, ma è sempre squadra temibile e da battere. La prima mezz'ora di studio, senza spettacolo, ma la Fiorentina non lascia spazi e cerca di portarsi sotto porta. Poi succede quello che non ti aspetti: Carobbi perde palla, si inserisce Zavorov sulla destra che crossa per Rui Barros che sbuca tra tre difensori viola in area e segna di testa (incredibile vista la sua modesta statura), con grandi festeggiamenti dei suoi compagni. La Fiorentina continua a pressare. Sulla destra uno scatenato Di Chiara porta avanti una palla innescata da Dunga, aggira Galia che cerca di fermarlo, entrambi entrano in area e il difensore bianconero lo spinge a terra, con il conseguente rigore decretato dall'arbitro. Sul dischetto si porta Roberto Baggio che non sbaglia: 1-1.
Nella seconda frazione di tempo i viola continuano a spingere anche sospinti da un pubblico che incessantemente li supporta con cori e canti. La partita sembra chiudersi con un pareggio. Poi all'ultimo minuto dell'incontro, un perfetto calcio d'angolo dalla sinistra battuto da Baggio arriva al centro dell'area, il capitano Battistini salta sui difensori e prolunga di testa la traiettoria del pallone che arriva a Borgonovo, che corsaro segna quel definitivo due a uno che diventa leggenda. Chi ha vissuto quella magnifica giornata non dimenticherà mai la corsa di Stefano sotto la curva "Fiesole" con relativo lancio del pallone. I tifosi impazziti e stravolti dall'inimmaginabile, corrono, saltano, piangono di gioia, per un capolavoro che resterà indelebile nella memoria di tutti. Un goal che ha reso reale un sogno per tutta una città, un eroe dei nostri giorni che porteremo sempre nei nostri cuori.
Patrizia Iannicelli - Museofiorentina.it
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