La vigilia del Santo Natale 1961 vede la Fiorentina dell’ungherese Hidegkuti impegnata al comunale contro il Venezia. I viola si trovano a quattro punti dalla vetta della classifica occupata dall’Internazionale e l’occasione di avvicinarsi ai nerazzurri, visto il difficile impegno di questi ultimi a Bergamo contro l’Atalanta, è assai concreto.
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Il freddo pungente alimentato dal un vento freddo del nord che sciabola l’impianto sportivo fiorentino, vede i viola giocare in surplace per tutta la prima frazione di gioco senza mai affondare decisamente il colpo verso l’avversario, intimorito e tecnicamente inferiore. Da Bergamo, intanto, le notizie del doppio vantaggio interista scoraggiano i tredicimila spettatori che hanno sfidato le rigidità invernali pur di vedere la loro squadra.
Nella ripresa l’improvvisa svolta: sul terreno fiorentino i viola marcano un uno-due con Milani e Hamrin nel giro di poco più di dieci minuti e, contemporaneamente nei medesimi dieci minuti, Humberto Maschio porta l’Atalanta in pareggio contro l’Inter con una inattesa doppietta. Qualche centinaio di secondi e l’infreddolimento generale è dimenticato dal calore della gioia per un possibile passo in avanti verso la capolista.
Purtroppo il sogno dura davvero poco: lo spagnolo Luisito Suárez (chapeau) realizza il 2-3 del biscione ristabilendo le distanze in classifica dalla nostra Fiorentina vittoriosa sui lagunari per 2-0.
Il povero Albertosi, oggi sostituto di Sarti, e pressoché inoperoso per tutti i novanta minuti, corre a sbrinarsi negli spogliatoi con la felicità per la vittoria e la piccola delusione per il mancato riavvicinamento all’Internazionale di Helenio Herrera.
Massimo Cecchi - Museofiorentina.it
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