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Bigica: “Vlahovic deve alzare l’asticella. Chiesa? Aspetto una reazione d’orgoglio”

Le parole dell'ex tecnico della Primavera

Redazione VN

L'ex tecnico della Primavera Emiliano Bigica ha parlato a Lady Radio:

"Rapporto con la Fiorentina?È sicuramente un arrivederci, alla Fiorentina devo molto, sia alla vecchia proprietà sia alla nuova. Le nostre strade si incroceranno di nuovo. Mi brucia molto non aver potuto giocare il finale di stagione, ma diversamente non si poteva fare. La finale di Coppa col Verona prima o poi verrà giocata, io farò il tifo per i miei ragazzi, spero che possano bissare il successo dello scorso anno. La supercoppa persa con l'Atalanta? Non era facile affrontare la squadra più forte del campionato, con giocatori che faranno parlare di sé molto presto. Noi siamo stati sfortunati negli episodi-chiave, ma chissà, magari i ragazzi ci riproveranno l'anno prossimo.

La partita di oggi col Lecce? Arriva nella parte finale di una stagione strana, stravolta dal virus, che ha cambiato i connotati del campionato. La Fiorentina è chiamata a stringere i denti, a fare un ultimo sforzo contro Lecce e Torino, per mantenere una distanza che darebbe la tranquillità per affrontare le ultime partite senza troppi patemi d'animo.

Vlahovic? I numeri sono dalla sua parte, 8 gol per un 2000 in Italia sono tanti. Però non si deve accontentare, deve alzare l'asticella perché ha le potenzialità per farlo. Con 2-3 gol da qui alla fine, accrescerebbe il suo valore e anche la sua autostima, e si proporrebbe come un giocatore su cui puntare anche per l'anno prossimo. Ce la può fare, dipende da lui. Invece Chiesa ha bruciato le tappe, ha tanta esperienza; è un periodo di appannamento per lui, le voci devono solo spronarlo, causare una reazione di orgoglio. Lui ha l'obbligo verso la squadra di togliersi il prima possibile da questa situazione, perché nei momenti di difficoltà c'è bisogno di qualcosa in più dai migliori. Quanto a Sottil, Riccardo è anche lui dotato di grande potenziale, strappo, capacità nell'1 vs 1: deve approfittare del fatto che si gioca ogni tre giorni per dare una mano a Iachini. Ogni minuto è buono per mettere in difficoltà il Mister. Ora è anche migliorato in fase difensiva, ma deve capire che mettendo da parte gli individualismi può essere veramente utile alla squadra. Se non si lavora di squadra, la situazione dopo il Torino può diventare pericolante.

Chi mi ha sorpreso? Difficile fare nomi. Dalle Mura è un 2002, ha fame di calcio e ha le qualità per andare avanti, con già una buona esperienza internazionale. I ragazzi che ho allenato quest'anno devono fare in modo di lavorare ogni giorno con attenzione, perché hanno davanti l'ultimo step prima del calcio dei grandi, che non è affatto scontato. Ho vissuto il nuovo format con fuoriquota, retrocessioni e playoff-playout, poi c'è stata l'introduzione dei cinque fuoriquota. Noi abbiamo pagato i troppi errori individuali, perché forse questa era la squadra migliore dei miei tre anni. I dati per chi esce dalla Primavera sono migliorati, quindi direi che la riforma ha funzionato".

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