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Balotelli: “Conte ha fatto bene a non convocarmi ma un giorno vincerò il Pallone d’Oro”

Parla Mario Balotelli, che decise Italia-Germania di 4 anni fa

Redazione VN

Sono già passati quattro anni dalla sua doppietta che permise all'Italia di battere la Germania e andare in finale agli Europei di Polonia e Ucraina. Stasera sarà ancora Germania-Italia, ma Mario Balotelli sarà un semplice spettatore. Il tiro sotto l'incrocio alla sinistra di Neuer e l'esultanza alla Hulk restano però tra i ricordi più limpidi dell'esperienza azzurra dell'attaccante. "Quando ho visto il pallone rimbalzare, l'istinto mi ha detto: tira di collo pieno, se la prendi bene il portiere non la vede nemmeno" racconta Balotelli al Corriere della Sera.

"È successo che ho fatto due anni non ai miei livelli. Problemi fisici, altri problemi, non sono stato io. E Conte giustamente ha portato altri giocatori all'Europeo. Fossi stato in lui, avrei fatto esattamente la stessa cosa". La delusione per non essere parte del gruppo c'è, ma con grande sincerità, Balotelli ammette che la scelta del c.t. di lasciarlo a casa è stata giusta. "Mi spiace non essere in Francia ma così doveva andare. Alla gente che mi ferma dicendomi che Conte avrebbe dovuto convocarmi, io rispondo: il vero Balotelli lo convocherebbe Conte, Ventura, qualsiasi allenatore. Il Balotelli di oggi no".

"In una scala da 0 a 10, io mi sono fermato a 5, ma piano piano al 10 ci arriverò. Perché ci voglio arrivare. Diventerò Pallone d'oro". Punta in alto Mario, punta all'obiettivo più ambizioso per un calciatore, la prova che pare finalmente aver ritrovato la voglia e la determinazione. "Mi rendo conto di aver fatto due anni della mia carriera dove potevo avvicinarmi al 10 e invece sono rimasto a 5. Posso non aver fatto tutto l'indispensabile per essere il più forte, però l'importante è che l'ho capito e non è troppo tardi. Non voglio arrivare a fine carriera con il rimpianto di non aver fatto di tutto per diventarlo. Fino a due anni fa - racconta l'attaccante - mi accontentavo di quello che avevo. Facevo bene, sapevo di avere dei colpi, ed ero felice così. Non avevo in testa di migliorare, pensavo bastasse. Mentre da due anni a questa parte ho cominciato a lavorare seriamente, eppure i risultati non sono arrivati. Forse ho pagato i 23 anni precedenti. Però sono molto tranquillo. Sono consapevole che negli ultimi due anni sono cambiato da così a così". (gazzetta.it)