Il 2018 di Giovanni Simeone è partito davvero male. L’ultimo gol è vecchio di oltre un mese, a Befana contro l’Inter. Dopo la rete al Milan appena una settimana prima sembra lo spot perfetto per un girone di ritorno a tutta birra: niente di più sbagliato. L’astinenza dura da 360 minuti ed è la più lunga da quando veste viola. La condizione atletica, non ottimale come prima di Natale, sembra essere uno dei motivi del calo dell’argentino. La garra non basta contro le difese italiane, il Cholito schiuma rabbia e già domenica a Bergamo proverà a rifarsi. Lo scrive il Corriere Fiorentino.
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Chi l’ha visto giocare allo stadio, come me per esempio, non ha dubbi che al momento non e’ un attaccante mature che puo’ garantire un tot di gol “buoni” sicuri a campionato. Dovra’ maturare molto se si vuole puntare su di lui per i prossimi anni, scelta quasi obbligata visti I 18 milioni spesi. Giusto per citare uno dei suoi difetti che non si vedono in tv, Simenone spesso si trova oltre la linea dei difensori cio’ che costringe i centrocampisti a rallentare il gioco perche’ non possono fare il passaggio in profondita’ altrimenti sarebbe palla persa per il fuorigioco. Arrivederci e tanti saluti al Direttore Generale dell’Area Tecnica.
Tutti, tranne Corvino, sapevano che Simeone è solo un buon giocatore che si danna l’anima quando è in campo ma quando la condizione fisica viene meno emerge il vero valore che non è certo di 20 milioni di euro. Sempreforzaviola.
cosa succede? semplice gioca quasi sempre male e fa pochi gol per un limpido motivo: e scarso come chi lo ha portato a firenze