stampa

Saponara: “Compatibile con il 4-3-3 di Di Francesco. Dopo il Milan salvato dall’orgoglio. A Bernardeschi consiglio… “

"Quando ho firmato per la Fiorentina ho sentito un sussulto nel cuore, qua ho trovato un gruppo determinato. Firenze città meravigliosa, è sentimento puro"

Redazione VN

Sulle pagine oggi in edicola dell'edizione fiorentina de La Repubblica, troviamo una lunga ed interessante intervista al fantasista viola Riccardo Saponara. A seguire ve ne proponiamo alcuni estratti:

(...)

La scoperta di Firenze come è stata?

«Ho vissuto per anni a due passi da qui, ma venivo solo ogni tanto, a cena, di corsa. Ora finalmente posso viverla fino in fondo. Abito in Oltrarno, e spesso mi metto le cuffiette e passeggio per le stradine ascoltando la musica e alzando gli occhi per scoprire le meraviglia di questa città, che è sentimento puro».

E qui ha trovato un clima un po’ teso. L’eliminazione dalla Coppa è stato un momento difficile.

«Sì. Ma la cosa che mi ha colpito di più è stata la determinazione del gruppo nel cercare subito una reazione».

Il Milan?

"Periodo buio. Spogliatoio diviso, un sacco di problemi. Gli italiani da una parte, gli stranieri dall’altra. ... È stata una bella lezione di vita. E così sono tornato a Empoli, dove sono cresciuto e ho mille amici, e da lì sono ripartito. Orgoglio, appunto. Se lo sai usare, quando cadi ti rialzi».

Sousa?

«Completamente diverso dagli allenatori che ho conosciuto fino ad oggi. Niente ritiro, allenamento più ludico, anche se anche lui sta molto attento a ogni particolare ».

L’ultimo allenatore: Di Francesco. Sa com’è...

«Me ne hanno parlato tutti molto bene».

E la storia che Saponara nel suo 4-3-3 potrebbe avere qualche problema?

«Non ha molto senso. La scorsa estate il Sassuolo mi aveva cercato. Quindi...».

Due parole su Bernardeschi, che da qui a fine mercato sarà sempre sui giornali alla pagina del calcio mercato. Le chiedesse un consiglio?

«Gli direi quello che lui stesso ha fatto scrivere sulle scarpe con cui gioca: “Segui sempre l’istinto”, che è anche quello che mi disse mio padre quando decisi di fare il calciatore».

(...)

Il futuro come lo vede. Sarà una rivoluzione?

«In questa squadra ci sono tanti giocatori che possono ancora dare tanto. Le basi per ripartire sono ottime».

tutte le notizie di