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Nazione: l’illusione dopo un inizio da incubo

"Per buona educazione l’Inter non si è messa a cena nell’intervallo. Per lo stesso motivo i viola hanno evitato di salire subito in pullman"

Redazione VN

Parole e musica dopo il primo tempo: la verità - scrive La Nazione - fa male, chissà che non sia una canzone per la Fiorentina. Poveri noi. Siccome questa partita apparteneva appunto alla «notte della verità», e nessuno si era scosso di fronte un’espressione così definitiva, veniva fatto di confidare in silenzio e con infinita ingenuità in una benevola mezza bugia sul conto della Fiorentina, anche perché i viola non sai mai come prenderli. Bastava guardare Sousa per capire meglio che la verità non sarebbe mancata. Sull’altra panchina c’era Stefano Pioli di Parma, con barba e cravatta. Ai tifosi fiorentini faceva un certo effetto vederlo lì, e ripensare che è stato in viola per 124 gare. La Fiorentina era per così dire, al completo. L’Inter si presentava con pochi discorsi, aveva Icardi e via.

Se è vero che i viola non sappiamo mai come prenderli, l’ha saputo l’Inter in pochi minuti con tutti quei gol, tre in 19 minuti. In situazioni del genere non sai più da che parte guardare, ti accorgi a malapena che ha segnato Kalinic. Non solo, ma per buona misura è sotto squalifica Gonzalo Rodriguez, espulso. Per buona educazione l’Inter non si è messa a cena nell’intervallo. Per lo stesso motivo i viola hanno evitato di salire subito in pullman.

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