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Il Napoli e il tabù post sosta: Sarri vuole invertire la tendenza

Gli azzurri non vincono dopo la pausa per le Nazionali da due anni

Simone Bargellini

In arrivo c’è la Fiorentina di Paulo Sousa: sorprendente capolista e ospite d’onore domenica pomeriggio a Fuorigrotta (ore 15), nella sfida più intrigante dell’ottava giornata. Ma sulla strada di Hamsik e compagni - scrive La Repubblica edizione Napoli, ci sarà pure un pericoloso e per certi versi misterioso tabù: l’idiosincrasia degli azzurri per i pit stop del campionato, a cui hanno fatto seguito nella storia recente del Napoli 4 sconfitte e 3 pareggi. Dall’ultima vittoria sono passati infatti più di due anni: era il 15 settembre del 2013 e la squadra di Benitez riuscì faticosamente a superare al San Paolo l’Atalanta (2-0), conquistando i tre punti dopo la sosta della serie A. Quando il campionato si ferma, per lasciare spazio agli impegni delle Nazionali, per il Napoli sono quasi sempre guai: più o meno seri. Cali a cui Rafa aveva provato a porre rimedio a modo suo: concedendo alla squadra quattro giorni di vacanza durante le soste, di cui approfittava pure l’allenatore spagnolo per prendersi una pausa e correre a Liverpool, dalla sua famiglia.

Sarri ha subito cambiato registro, correndo però il rischio di cadere nell’eccesso opposto. Alla vigilia della trasferta di Empoli, infatti, il nuovo allenatore ha intensificato la razione di lavoro (sedute doppie): incurante dello stress a cui erano già stati sottoposti i nazionali durante la sosta. Ma il confronto con i giocatori è bastato per rimettere subito le cose a posto. Il piano anti-Fiorentina è una via di mezzo. C’è stata una sola seduta doppia, la scorsa settimana. Ma si sono dimezzati pure i giorni di vacanza, rispetto al metodo Benitez: da 4 a 2. Oggi si ricomincia, a Castel Volturno. E gli assenti saranno solo cinque: Mertens, Koulibaly, Chalobah, Hamsik ed El Kaddouri.