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Il mercato dei tagli: ingaggi ridotti e acquisti a costo zero

Incassati più di 3 milioni, ma serviranno per il riscatto di Astori. E se la società libera Montella può risparmiare ancora

Redazione VN

Da un altro punto di vista - scrive Matteo Magrini su La Repubblica - il lavoro fatto da Cogigni, Pradè, Rogg e soci è stato semplicemente perfetto. Del resto (con buona pace della smentita arrivata dal direttore generale dopo l’ultimo cda) l’imperativo era uno: abbattere i costi di gestione. Basta dare un occhio ai numeri. Dopo l’ultimo mercato di gennaio il costo del lavoro (giocatori/allenatore) pesava sulle casse dei Della Valle per circa 33 milioni di euro netti. Al lordo, fanno quasi 70. Tanta roba. Oggi, il monte stipendi ammonta a (più o meno) 22,9 milioni. Di fatto, è stato ridotto per più del 30%.

Quei 22,9 milioni attuali non tengono conto di Montella, che pesa ancora per circa 2 milioni netti. Sousa, invece, ha firmato un accordo di poco superiore al milione. Ecco allora spiegati i mancati rinnovi di tutti i giocatori in scadenza. Neto escluso, che nei programmi della dirigenza avrebbe dovuto rinnovare. Vargas, Aquilani, Pizarro, El Hamdaoui e Lazzari hanno garantito un taglio di circa 5 milioni netti che, al lordo, diventano 10. E poi la cessione di Gomez, che col suo stipendio da 4,5 milioni a stagione pesava per quasi 10 milioni. Peccato che a giugno potrebbe tornare, costringendo (in quel caso) la società a ricominciare tutto da capo. Lo stesso Joaquin (tira e molla finale a parte) era stato messo sul mercato a causa del suo ingaggio. E via un altro milione e settecentomila euro netti. Senza dimenticare Basanta, che guadagnava un milione netto all’anno.

E i nuovi arrivati? Quattro di questi hanno ingaggi abbastanza onerosi. Suarez (che si aggira sul milione e ottocentomila) è quello più “pesante”. Non solo. Lo spagnolo diventa, alle spalle di Giuseppe Rossi (al quale è stato comunque chiesto di abbassarsi gli emolumenti) il giocatore più pagato in rosa. Blaszczykowski prenderà 1,3 milioni all’anno, mentre Astori e Kalinic hanno firmato un contratto da 1.1 milioni netti a stagione. Tutti gli altri volano decisamente più bassi.

Poi c’è il saldo relativo ad acquisti e cessioni. La Fiorentina in estate si è impegnata per circa 16,6 milioni. Una cifra che tiene già conto dei 4 milioni necessari a riscattare Astori visto che (a giugno) sarà obbligata a farlo. Le cessioni hanno al contrario portato in cassa 15 milioni. Traduzione: è stato un mercato sostanzialmente a costo zero. Anzi. Se non contassimo già l’acquisizione definitiva dell’ex centrale di Cagliari e Roma, i viola sarebbero in attivo per circa 3 milioni.