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Guetta scrive: “Campolo, il Diego della Sila rimasto a secco”

"Stessa altezza di Diego, qualche buona giocata in B, la voglia pazza di ritrovare qualcuno che assomigliasse a Baggio e oplà, il gioco è fatto"

Redazione VN

Il «Maradona della Sila»: nella confusione post retrocessione del ‘93 - scrive David Guetta sul Corriere Fiorentino -, c’è toccata pure questa. Brutta cosa l’elaborazione del lutto. Per riprenderci dal dover giocare in B elevammo a (quasi) star il calabrese Sergio Quinto Campolo, soprannominato per l’appunto il «Maradona della Sila». Stessa altezza di Diego, qualche buona giocata in B, la voglia pazza di ritrovare qualcuno che assomigliasse a Baggio e oplà, il gioco è fatto. Il buon Campolo venne scortato dal prestante Di Sole e dall’umile Tedesco, alla fine il migliore dei tre. L’arrivo nel ritiro di Roccaporena fu per il nostro eroe piuttosto traumatizzante, qualcosa tipo Full Metal Jacket, con il preparatore Sassi nella versione sergente maggiore Hartman. Il povero Sergio Quinto non era proprio una palla di lardo, ma una certa propensione alla rotondità addominale ce l’aveva. Soffrì enormemente, uscendo comunque dai giorni di clausura che sembrava un figurino. Rimaneva da risolvere il problema del campo, ma giocare nella Fiorentina si rivelò troppo impegnativo per un 21 enne timido che per la prima volta metteva il naso fuori di casa. Finì con 20 partite giocate in 2 anni, zero gol e un malinconico addio con destinazione Pistoia.

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