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Gazzetta: a Torino non si passa, Fiorentina stesa. Babacar troppo tardi

Pure la Fiorentina si arrende ai granata, imbattibili in casa (10 punti su 12). Belotti si sacrifica, Iago colpisce e ispira il gol di Benassi

Redazione VN

Anche sulle pagine de La Gazzetta dello Sport oggi in edicola si analizza la partita dell'Olimpico. La Fiorentina sembrava in salute di gioco come il Torino, come il Torino cercava continuità, ma nella sfida fra attacco della profondità e possesso palla, fra il vangelo verticale e quello orizzontale, si è arresa, e dopo sei risultati utili fra campionato ed Europa è tornata a scivolare come non le succedeva da agosto (prima di campionato contro la Juve).

Ha perso due delle ultime tre trasferte, ma il punto non è (solo) quello, perché i suoi problemi prescindono da dove gioca: anche ieri ha dato l'impressione di essere una squadra psichedelica, e non sarebbe un problema perché certe luci intermittenti possono anche abbagliare; il problema è che si allunga se e quando non si accende, ovvero quando inizia a specchiarsi troppo nei suoi ricami.

Fino a ieri almeno aveva la migliore difesa del campionato, stavolta invece ha zoppiccato pure lì. Anche ieri ha stentato a portare giocatori in area, perché il triangolo con Kalinc, Ilicic e Borja, con questi ultimi due che dovrebbero alzarsi e avvicinarsi a turno al centravanti, non ha mai trovato un lato forte. La Viola crea ma raccoglie poco, e se quaglia magari sbaglia: a volte per imprecisione (kalinic), altre perché si scopre poco 'pesante.

La partita con il Toro ha detto che con Babacar - non solo perché il senegalese libera il croato da certe morse - può diventare più pericolosa. Tanto più se Ilicic (e poi Zarate) è questo, così anarchico da finire per pestarsi i piedi con Bernardeschi dirottante verso il centro; se Borja Valero paga la fatica di giocare sempre, ogni tre giorni; se Berna non trova un pizzico di concretezza in più nei suoi strappi.

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