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Ferrara scrive: “Un ritiro surreale e il mercato dell’attesa: questa folle estate viola”

"A fine luglio, Corvino e Cognigni sono ancora lì, a metà dell’opera. Gli obiettivi erano abbastanza chiari, almeno quelli espressi davanti al Cda. Alleggerimento del monte ingaggi, realizzazione di plusvalenze di quelle che ti cambiano la...

Redazione VN

"Vi proponiamo una parte dell'articolo di Benedetto Ferrara su la Repubblica:

""Estate un po’ folle, incrocio onirico tra un film di Wim Wenders e un B movie con Lino Banfi. La Fiorentina si è arenata nel suo surreale stato di siccità. A fine luglio, Corvino e Cognigni sono ancora lì, a metà dell’opera. Gli obiettivi erano abbastanza chiari, almeno quelli espressi davanti al Cda. Alleggerimento del monte ingaggi, realizzazione di plusvalenze di quelle che ti cambiano la vita, e quindi nuovi investimenti in grado di dare a Pioli una squadra decente, con acquisti giovani dagli stipendi contenuti, in modo da stabilizzare il dimagrimento dei costi di gestione. Beh, il ritorno al potere di Corvino aveva un senso preciso, soprattutto nella cancellazione di una Fiorentina che col nuovo direttore generale, uno che ama controllare tutto, non aveva niente a che fare. Ma questa lunga marcia verso la ricostruzione ha causato situazioni abbastanza improbabili, a cominciare dall’immagine sfocata di una squadra in via di smantellamento. Il che ci può stare in corso d’opera, sia chiaro, ma la gestione della comunicazione è stata abbastanza abborracciata, tanto che il povero tifoso che si è trovato davanti alla tv a subire un servizio sul calciomercato ha visto un sacco di maglie viola nei filmati di repertorio, tutte abbinate agli affari di Juventus, Milan e Inter. Bernardeschi, Kalinic, Vecino e Borja Valero, roba da tapparsi le orecchie e cantare a squarciagola un pezzo di Gigi D’Alessio pur di non sentire, perchè va bene incassare milioni su milioni, ma l’orgoglio è sempre orgoglio.

"E poi quel ritiro entusiasmante come una fuga in avanti del povero Milic, che grazie a un anno di cross mirati sugli stinchi altrui si è guadagnato una maglia per giocare i preliminari di Champions League. Nel frattempo va detto che il quartetto del mercato qualcosa l’ha fatto. Freitas ha lavorato sul mercato francese (è arrivato Veretout) dopo aver portato in Italia un suo pupillo: Gaspar. Poi c’è Hugo e il giovane Milenkovic, ottimo investimento made in Ramadani, e quindi futura plusvalenza. L’asse operativo di questa ricostruzione è chiaro: il dg controlla, il presidente esecutivo controlla il dg e fa le strategie insiema a Ramadani, che mette su le trattative e le porta in fondo, come sta facendo per Kalinic col Milan. Poi c’è Freitas, che sta crescendo alle spalle di Corvino e lo potrebbe sostituire in un futuro prossimo".

"(l'articolo integrale nel quotidiano in edicola)

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