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Ferrara scrive: “L’ultima in casa, quest’anno il rito appassiona poco

"L'ultima al Franchi. Un rito. A volte entusiasta, altre impaurito o drammatico o festoso. E questa volta? Mah, boh, nessun segnale..."

Redazione VN

L'ultima al Franchi. Un rito. A volte entusiasta, altre impaurito o drammatico o festoso. E questa volta? Mah, boh, nessun segnale. Tremila biglietti venduti fino a ora. La proiezione dice: 20/25 mila. Come se questa fosse stata una stagione qualsiasi. Come se andare in Europa League sia un atto dovuto, come se i sogni autunnali fossero stati uno scherzo, come se questo silenzio assordante sia qualcosa di normale. Mesi e mesi a parlare di empatia, di fattori emozionali, di metafore poetiche e supercazzole varie per poi passare direttamente ai vincoli della dura realtà. Come dire: un si pole. Punto. E così si avvicina una domenica tutta da inventare, un giorno che potrebbe almeno essere buono per festeggiare Manuel Pasqual, undici stagioni in maglia viola e nessuno che gli abbia ancora detto se andrà o resterà. Dettaglio essenziale per lui e per i tifosi, che almeno posso salutarsi con l’affetto e il rispetto reciproco che hanno sempre tenuto vivo in questi anni. Poi ci sono gli altri, tanti, in lista di attesa per partire (...).

L'articolo integrale di Benedetto Ferrara all'interno di Repubblica in edicola oggi