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Ferrara scrive: “Esperimenti e scelte tattiche, così la Fiorentina cerca un’identità”

Dalla difesa al ruolo di Tello e Bernardeschi, anche a Liberec Sousa ha cambiato. Corvino: "Le sta provando tutte"

Redazione VN

Dice Corvino Pantaleo da Vernole: "Sousa le sta provando tutte". Une riflessione a voce alta bonaria. D’altra parte il direttore generale cerca di mostrare grande comunità di intenti con un allenatore non 'suo' e con una squadra non 'sua' pure quella. Incongruenze della vita, servono pazienza e una buona recitazione. E così la settimana prima dell’Atalanta il dg aveva fatto il giro delle sette chiese mediatiche per spiegare che con una sola punta è meglio che con due. Un modo per spalleggiare il brillante Sousa, che contro l’Atalanta di punte infatti ne ha schierate due. Succede. Però va detto che la sintesi fatta prima della partita di Liberec dal vecchio Pantaleo è perfetta: quel "le sta provando tutte" riassume lo stato della Fiorentina, squadra mutante in crisi di identità e in attesa di conferme, perché a Liberec è andata bene: è tornato il gol, è tornato Kalinic, che in coppia con Babacar ha ritrovato pure un bel sorriso. E la Fiorentina comanda il gironcino europeo. Tutto ok, più o meno. Sì, cioè, ci sono cose da dire, ma intanto la Fiorentina ha fatto il suo dovere, soffrendo un po’ e con dei cambi forse discutibili, ma il livello della tanto citata autostima dovrebbe essere comunque risalito di almeno una tacca, riportando un po’ di sereno dopo la grandinata di fischi del post-Atalanta. (...)

In Repubblica Ceca il profeta ha rischiato un po' di più rispetto a Salonicco. La metamorfosi della Fiorentina, messa in campo con la difesa a quattro e il rombo a centrocampo, con Borja vertice alto dietro le due punte, è un esperimento interessante, che ha dato alla squadra, finché Sousa non ha cambiato tutto, solidità e autorevolezza offensiva. Più sciolto il gioco, più facile trovare un attaccante e quindi la profondità, meno tempi morti e palle portate a spasso in cerca di compagni (mai) smarcati. Sempre tenendo conto della fragilità tecnica dell’avversario, naturalmente. Insomma, fin qui tutto ok. Poi Sousa ha tolto Kalinic e abbassato la squadra, che è tornata a indietreggiare in maniera quasi inquietante, concedendosi all’avversario con una buona dose di masochismo. Nella stessa partita il profeta del fado ha cercato di rialzare la squadra con l’ingresso di Tello e Bernardeschi, così da sfruttare le fasce e dare una mano alla punta secondo la regola di un tridente che, guardando la rosa, sembra essere la soluzione più intelligente per sfruttare nel modo migliore la linea offensiva, creare occasioni per Kalinic e far giocare Tello e Bernardeschi nel loro ruolo di attaccanti esterni. (...)

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