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Corriere: scurdàmmoce ‘o passato

Troppo forte il Napoli. oggi il Milan può chiudere la lotta per l'Europa. Ora in casa viola serve la rivoluzione

Redazione VN

Era chiaro a tutti: serviva un’impresa contro l’implacabile macchina da gol di Sarri, l’allenatore dei desideri di mezza serie A (Fiorentina compresa che, constatate le difficoltà di portarlo via a De Laurentiis, ha virato su Stefano Pioli). Ma la squadra messa in campo da Paulo Sousa — in versione rosso aragosta — ha fatto davvero poco per rovinare la festa a un San Paolo versione Champions per l’ultima gara casalinga della stagione (50 mila spettatori). Il Napoli doveva vincere per continuare a sperare nel secondo posto, la Fiorentina doveva fare altrettanto per tentare di agguantare in extremis i preliminari di Europa League. E alla fine l’ha spuntata la squadra del mister di Figline, che, nonostante la vittoria nel pomeriggio della Roma, è scesa in campo con più convinzione: 4-1 e tutti a casa.

Per questa terza sfida della stagione tra Napoli e Fiorentina, Sousa, viste le assenze di Borja Valero e Astori, ha schierato un inedito 4-2-3-1, tenendo fuori a sorpresa Chiesa e con Ilicic dall’inizio, pensando così di neutralizzare il punto di forza degli azzurri: il possesso palla. La partita però è andata diversamente: il Napoli dopo appena 8 minuti è passato in vantaggio con Koulibaly, abile a mettere in rete una respinta di Tatarusanu. Lenta, prevedibile, mai in grado di fermare la ragnatela di passaggi del centrocampo azzurro, la Fiorentina ha tirato in porta per la prima volta dopo 29 minuti con Ilicic (tiro deviato in angolo da Reina). Poi solo Napoli, con il raddoppio sfiorato in più occasioni da Mertens (palo al 25’) e arrivato al 35’ da Insigne dopo un errore a centrocampo di Cristoforo. Il doppio innesto di Babacar e Tello nella ripresa al posto di Maxi Olivera e Cristoforo non ha dato la scossa e al 57’ è arrivato il tris di Mertens. A nulla è valso il gol di Ilicic, il più pericoloso della Fiorentina, arrivato due minuti dopo. Perché al 65’ la doppietta di Mertens (standing ovation per lui) ha definitivamente affossato le pur labili velleità dei viola.

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A prescindere dalla posizione in classifica, bisognerà archiviare questa stagione fatta di tante ombre (la gestione dell’allenatore in primis) e di qualche lampo (la scoperta di Chiesa, la vittoria con la Juventus schiacciasassi al Franchi), e pensare a costruire una squadra in grado di riportare entusiasmo. «Scurdammoce ‘o passato», direbbero a Napoli. Cognigni ha ribadito che entro un mese saranno chiari gli obiettivi della nuova Fiorentina. Ecco, la chiarezza. Non sarebbe male ripartire proprio da qui.

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