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Corriere, Capezzi e le pianticelle perdute: ecco cosa non va nel vivaio viola

Il caso Capezzi, perso insieme a Fazzi, è figlio dell'antica difficoltà viola di lanciare i giovani del vivaio. Non a caso la Fiorentina è favorevole alle squadre B per inserire uno step intermedio tra settore giovanile e prima squadra

Redazione VN

Come leggiamo sul Corriere Fiorentino, l'addio di Capezzi è l'ultimo esempio delle difficoltà della Fiorentina a trattenere i talenti cresciuti in casa. Che qualcosa non andasse si era capito a marzo, quando la trattativa per il rinnovo si fermò per le esitazioni viola, figlie anche del ruolo precario di Pradè. L'ultima richiesta dell'agente, circa 500mila euro netti annui, ha fatto traboccare il vaso. Il caso Capezzi, perso insieme a Fazzi, è figlio dell'antica difficoltà viola di lanciare i giovani del vivaio. Non a caso la Fiorentina è favorevole alle squadre B per inserire uno step intermedio tra settore giovanile e prima squadra. Se Babacar e Bernardeschi ce l'hanno fatta, in tanti hanno salutato sul più bello: Piccini, Seferovic, Bittante, Lollo, Matos, senza dimenticare la Primavera che vinse la Coppa Italia con Buso o gli Allievi Nazionali campioni d'Italia (come Iemmello).

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