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CorFio: fatturato che cresce piano e tagli dei costi. Ecco i conti della Fiorentina

Un'analisi dettagliata del Corriere Fiorentino sulla situazione economica in casa viola

Redazione VN

Il Corriere Fiorentino questa mattina fa i conti in tasca alla Fiorentina. La realtà che emerge è che la società spende più di quanto possa permettersi, ed è quindi costretta a chiedere alla proprietà di strappare assegni per ripianare il passivo. Il fatturato che fatica a crescere (aumento di 8 milioni tra il 2015 e il 2016 raggiungendo quota 139,8 milioni) e i costi di gestione alti sono i problemi principali. Per questo è stato chiamato Corvino, capace di scovare giovani talenti e farli fruttare al massimo. Durissimo è stato il giudizio di Cognigni nel 2014 dell'operato di Macia e Pradè: "La gestione del comparto sportivo non è stata in grado di raggiungere gli obiettivi di budget fissati, lasciando un numero sproporzionato di giocatori rispetto alle necessità tecniche". Quelli erano gli anni di Rossi e Gomez, che sommati all'incremento del costo del personale formarono un buco da 37 milioni nel 2014. Non è stata tutta colpa di Pradè comunque, capace di piazzare ottime cessioni imposte dal fair play finanziario come quelle di Cuadrado per 30 milioni e di Savic per 10 più Mario Suarez. I conti sono migliorati nel 2016 con un rosso di appena 4 milioni, ma ancora non basta. La strada è questa almeno fino a quando il nuovo stadio farà impennare i ricavi. Ma l'obiettivo rimane quello di stare nelle parti alte della classifica.

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