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Vista dalla Fiesole: l’adrenalina non scaccia i rimpianti

Le partite che fanno bene al calcio: prima gli applausi, poi i rimpianti, ma la Fiorentina ha dimostrato di esserci nonostante tutti gli interrogativi

Giacomo Brunetti

""Quando vedo Tomovic con la fascia di capitano, un piccolo calciatore si dà all'ippica": il primo approccio a Fiorentina-Napoli è stato questo, un messaggio su WhatsApp di chi già era preoccupato per l'assenza di Gonzalo Rodriguez. E' da sempre una delle gare più belle da giocare, sicuramente da vedere: ancora una volta è lo spettacolo a vincere, non certamente la Fiorentina che si accascia su quelli che sono i suoi problemi ormai da anni. O meglio, quello che rappresenta una delle lacune di questa squadra: il terzino, in questo caso centrale, destro.

"Ad esaltare subito la sfida è la soluzione tattica di Cristoforo, accolto con un "oh chi l'è?" da chi ancora non si era accorto del centrocampista. Dopo l'ennesima spiegazione, l'entusiasmo è tutto per il nuovo gioiello di casa Federico Chiesa, ancora una volta titolare ed uno dei migliori in campo al netto dei marcatori.

"Tatarusanu anima la gara con i suoi controlli alternativi sui retropassaggi ma la Fiorentina scalda comunque gli animi del Franchi giocando ad alti livelli e dimostrando di non aver perso le capacità che la hanno contraddistinta nei momenti migliori del ciclo di Sousa. Sembra essere davvero tornata la squadra che faceva sognare Firenze prima che Insigne facesse svegliare dal sogno i tifosi viola. Lo stadio ammutolisce, io mi fermo ad applaudire un gioiello del genere.

  • "Era in fuorigioco quando ha preso palla"
  • "Si, ma su un capolavoro da trentacinque metri il fuorigioco è solo una scusa inutile"
  • "Il copione era lo stesso: la Fiorentina gioca alla grande, da "grande" contro una "grande" ma alla fine vincono gli altri. Stavolta è diverso, dopo la rete subita non arriva il tracollo senza uscire dalla partita: ogni volta che il Napoli attacca fa tremare il Franchi ma la difesa sembra reggere. La "veronica" di Chiesa illumina gli occhi, il ritmo fa pensare che forse il ciclo non è ancora finito.

    "I Babbo Natale ci tengono compagnia durante l'intervallo, una gara pazza lo fa nel secondo tempo. Bernardeschi è sul punto di battuta, qualcuno sentenzia in fiorentino l'utilità di concedere una punizione alla Fiorentina viste le medie realizzative. Io guardo la ricorsa e sussurro: "E gol". Detto fatto, conta i passi e calcia, al resto ci pensa la barriera ed il Franchi esplode in un boato: 1-1, gara riaperta contro ogni pronostico. L'euforia trascina i presenti, la bolgia guida la squadra in quella che sarebbe già un'ottima prestazione.

    "Il caro Nenad, al quale siamo tutti affezionati ma del quale vorremmo tutti un sostituto, la combina grossa: il piede lo mette, lo stop non arriva e la palla prosegue la sua corsa, venendo recuperata da Mertens che guarda in faccia Tatarusanu e segna la rete del vantaggio. Sembra tutto finito ma Fe-de-ri-co, che esalta lo speacker del Franchi, non dà neanche il tempo di lamentarsi e piangersi addosso: un gol da campione, ma quando la palla sbatte sul palo tutti siamo consapevoli che uscirà. Passa meno di un secondo prima che la rete si gonfi, Fe-de-ri-co lancia la maglia in aria e finiti gli abbracci tutti ci accorgiamo che è lì davanti per raccogliere l'abbraccio, stavolta virtuale, di tutta la Curva Fiesole.

    "Entra Zarate, accolto da un boato, e ci mette poco a ripagare la fiducia: lancio di Federico e Maurito, che esalta ancora lo speacker del Franchi, al volo di interno segna così come solo i quelli dotati di una tecnica superiore sanno fare. Anche per lui l'abbraccio è virtuale ma gli basta per tornare a sorridere.

    "Tomovic riceve palla, sembra la fotocopia della seconda rete del Napoli, ma stavolta il serbo la calcia in tribuna: non serve a niente, Vecino perde la sfera e Salcedo colpisce Mertens. E' rigore, l'arbitro indica il dischetto ma nessuno vuol crederci. E invece è rigore, Gabbiadini realizza e l'arbitro fischia la fine. Una beffa che non cancella gli applausi, una prestazione che aumenta i rimpianti, lasciando la speranza che la Fiorentina possa ripartire da qui, da questo segnale di esserci e di potersela giocare sapendolo fare.

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