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VIDEO VN – Simeone: “Adesso supero le critiche. Muriel? Balliamo sempre. Ho nuovi obiettivi e una guida”

Presente ad un evento per dire no alla violenza nello sport, Simeone ha parlato anche della Fiorentina e dello spogliatoio

Iacopo Nathan

Un progetto per dire no alla violenza, all'intolleranza e alla sopraffazione nello sport: questo l'obiettivo di Novis (No violence in sport), finanziato dalla Ue nell'ambito di Erasmus Plus, coordinato dal Centro Giovanile di formazione sportiva di Prato e realizzato in partenariato con CONI, Regione Toscana, Comunità Nuova Onlus, ed altri sei partner europei provenienti da Spagna, Grecia, Paesi Bassi, Bulgaria, Romania e Polonia, con il sostegno di Fondazione Candido Cannavò e Comune di Prato

Fra gli ospiti presenti c'era anche Giovanni Simeone che ha parlato così:

Ho ventitré anni, ho ancora tantissimo da migliorare, quello che sto imparando ogni giorno è pormi degli obiettivi. Mi sta aiutando uno psicologo sportivo, mi dice di pormi piccoli passi che posso raggiungere e questo mi dà fiducia. Vado al campo e non penso a fare gol, è una conseguenza questa. Ogni giorno cerco di mettere dei paletti da superare.

Noi sudamericani abbiamo il nostro spazio, ma quando vengono i francesi... sono di più e comandano loro. Il giorno della partita ognuno è più concentrato, io e Muriel balliamo ad esempio. Al di là della differenza, tutti vogliamo lo stesso obiettivo. Quando ti incontri con i nostri soggetti, che ognuno ha la nostra cultura, è bello. Ci sono confronti, è divertente. Il calcio è un gioco e la cosa più importante è avere un bel rapporto con le persone con cui devi essere bravi la domenica. Scherzo sui francesi per la musica, loro vogliono musica più lenta.

Non è stato facile, anche da piccolo. A scuola, tutti volevano sedersi vicino a me perché ero Simeone. Lì ho iniziato a differenziare chi mi voleva davvero bene e chi no: adesso ho cinque amici (ride, ndr). Nel calcio è quasi lo stesso, si avvicinavano solo per questo. E anche i giudizi, le critiche, ci sono stato male. Nessuno lì poteva aiutarmi, gli stessi compagni me lo dicevano. Lì ho fatto il passo in avanti. Tantissime persone iniziano per i soldi, altri per ambizione. Io purtroppo amo vincere, i soldi sono importanti ma alla fine a sessant'anni non penso che ci penserai.

Secondo me Skriniar è un grande difensore, al fantacalcio sicuramente lo avrete (ride, ndr). L'ho incontrato anche nel derby di Genova. Lui ci ha lasciato una cosa che non si può descrivere, ci ha uniti. Sappiamo che qualsiasi cosa facciamo, lui è con noi. Io volevo venire a Firenze fin da subito. Ho sentito mio padre, è molto contento. Anche di come sta andando l'avventura in Spagna

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